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Note di risveglio

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Paolo e Nina stanno insieme da anni e il loro amore sembra rafforzarsi con il passare del tempo. Tuttavia, un giorno qualcosa cambia: la loro relazione inizia un lento e doloroso declino. Mentre Paolo trova una nuova strada, Nina si perde, aggrappandosi a un amore non corrisposto. Poco a poco, con l’aiuto degli amici più cari, cerca di riprendere in mano la sua vita, alternando momenti di felicità a quelli di dolore, realizzando che la fine di una relazione è un’opportunità di rinascita. Attraverso il dolore e la solitudine, Nina trova la forza di riscoprirsi, di affrontare le proprie paure e di costruirsi una nuova vita, imparando che, a volte, la fine di un amore può essere l’inizio di una nuova, straordinaria avventura.

Prologo

Ci sono momenti, suoni, colori, sapori e odori che, fin dall’infanzia, rimangono impressi nella nostra memoria e, prepotentemente, riaffiorano quando meno ce lo aspettiamo. Belli o brutti che siano. Marcel Proust ci ha fatto una fortuna con le sue madeleine, e noi, senza essere altrettanto profondi, altrettanto romantici, ci culliamo dei nostri sprazzi di vita, che sono anche la nostra luce. O il nostro buio.

Nina cerca di rubare avidamente ogni momento che sta trascorrendo in vacanza, e spera proprio che quell’istante, quel tramonto estivo dalle mille striature colorate, possa ridestarle le stesse emozioni quando, tra qualche giorno, si ritroverà nuovamente persa nel tran tran quotidiano.

Scaccia velocemente via quel pensiero, per non sciupare la bellezza di quanto sta vivendo in quell’istante ed essere trascinata dal sapore dolceamaro della malinconia: il sole scompare pian piano all’orizzonte, lasciando che la superficie del mare si incupisca sempre più. Da piccola, Nina era convinta che il sole andasse a dormire nelle profondità del mare e che il giorno seguente, seppur con tanta fatica, ricominciasse il suo nuovo ciclo. Di certo non è un pensiero unicamente suo: Nina era certa che molti bambini cresciuti col mare a tre passi da casa condividessero lo stesso pensiero magico. Perché è questo che fanno i bimbi, pensano che qualsiasi cosa possa avere un tocco surreale, che la logica sfrenata degli adulti non è in grado di comprendere fino in fondo.

Del resto, che male c’è se, ormai adulta, si abbandona a un pizzico di magia? Quel momento per lei è perfetto: il cielo in un caleidoscopio di colori che vanno dall’indaco all’arancio, con sfumature rosacee di nuvole solitarie che accompagnano la brezza marina. A incorniciare quel quadro, il suono delle onde che, con il loro andirivieni, cullano le barchette al molo in modo dolce, come una madre rassicurante.

Nina non ne avrà mai abbastanza di quella sinfonia.

Sebbene siano appena le sette di sera, la calura dell’isola di Rodi ad agosto non concede tregua, nonostante il buio della notte inizi a recriminare i propri spazi, così limitati nei cieli estivi. Nina accenna uno sbadiglio. Si è appena levato un venticello che concilia la sonnolenza di chi ha trascorso una giornata intera a oziare su un lettino adagiato sul bagnasciuga, e ora si rilassa sul terrazzo della casa presa in affitto per l’estate, da cui può godere di quella vista mozzafiato. Alcune ciocche le ricadono sul viso, scappate dalla coda in cui ha raccolto i capelli poco prima. Nina si chiede se questa pace possa essere migliore di così.

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Sì, eccome. Perché non è sola: è con Paolo, l’amore della sua vita, che la sta raggiungendo sul terrazzo con due birre fresche e un sacchetto di patatine prese poco prima al minimarket della piazzetta. Il loro aperitivo prima della cena, che talvolta improvvisano anche a Milano. Nina gli sorride, mentre Paolo le porge una bottiglia di Mythos, la birra locale, e prende posto accanto a lei. Entrambi hanno ancora i costumi umidi addosso. Non hanno resistito all’ultimo tuffo, quando la spiaggia è mezza vuota e il mare sembra attrarre i superstiti come il richiamo delle sirene. Ma poco importa, sono in vacanza, e questo è esattamente il loro modo per stare bene, rilassarsi e godersi ogni attimo.

Ora, intenti a tracannare una birra fresca, lasciano lontano ogni pensiero che abbia a che fare con la loro routine. L’aperitivo organizzato alla spicciolata non fa altro che stimolare a entrambi l’appetito, per cui Paolo inizia a elencare una serie di proposte per la cena, contando sulle dita i ristoranti nei quali si sono imbattuti nelle sere precedenti. In realtà Paolo affronta l’argomento perché un desiderio culinario quella sera ce l’ha, che Nina ha intuito subito, per cui gli sorride e lo rassicura.

«Amore, siamo in vacanza, dobbiamo fare tutto quello che ci va.»

Fa una pausa e beve un sorso di birra. Poi riprende sorridendo: «Quindi vuoi un piatto di pasta ai frutti di mare?».

Paolo la guarda e sfoggia uno dei suoi sorrisi maliziosi, di una persona che è stata appena colta con le mani nel sacco.

«Mi leggi nel pensiero.»

In effetti è un po’ quello che fa Nina da sette anni a questa parte ormai, ovvero cogliere le sfumature nella voce di Paolo, le sue intenzioni, le sue richieste, prima ancora che proferisca parola. La convivenza ha rafforzato questa connessione, per cui Nina intuisce i suoi atteggiamenti prima ancora che li manifesti.

Nina restituisce il sorriso e una fossetta compare sulla guancia destra. Quell’aspetto a tratti ingenuo di Paolo è uno dei motivi per i quali, dopo tanti anni insieme, lo ama ancora come il primo giorno, se non di più. A volte pensa che dovrebbe essere illegale amare fino a questo punto. Dovrebbe esserci un manuale di istruzioni con i triangolini del segnale di pericolo pronto ad avvisare tutti che bisognerebbe rispettare i limiti di velocità e non lanciarsi nelle relazioni senza il paracadute. Ma ormai è troppo tardi, e Nina sa che se dovesse cadere, troverebbe la mano di Paolo pronta ad agguantarla.

«Si sta così bene qui. Abbiamo scelto proprio bene quest’anno, mi sento così rilassata.»

La mente di Nina passa in rassegna le ferie degli ultimi anni, ricordando che non sempre le loro vacanze si sono svolte nel modo in cui si aspettava: a volte non avevano budget, altre i giorni di ferie non coincidevano, altre ancora tornavano nella loro città natale, inghiottiti dal giro di visite di parenti e amici. Insomma, più dagli obblighi che dal piacere di rilassarsi. Quindi torna con la mente a Rodi, a queste ultime giornate all’insegna del mare, del cibo e del buon umore.

Lo guarda ancora, in cerca di assenso, e lui ricambia lo sguardo. È abbronzato in modo assurdo, pensa Nina, come ogni anno che vanno in località balneari del resto. Lei si ostina a spalmarsi creme su creme per proteggere la pelle di porcellana, e lui imperterrito diventa sempre più abbronzato, sempre di più.

Quel colorito però non fa altro che mettere in risalto gli occhi di Paolo, che a Nina piacciono particolarmente in questo periodo dell’anno. Non sono semplicemente castani, ma centinaia di raggi giallo paglierino che si diramano dall’iride e contrastano in maniera quasi illegale col colore ambrato della pelle.

Nina è consapevole che esistono al mondo dei colori di occhi fantastici, talvolta rari, ma per lei nessun altro paio di pupille riuscirebbe a provocare lo stesso effetto.

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Jessica Maresca
Jessica Maresca nasce nel 1991 a Castellammare di Stabia (NA). Si laurea in Lingue e Letterature straniere a Napoli e poi si trasferisce a Milano, dove completa gli studi e avvia la sua carriera nel settore degli eventi e della formazione.
"Note di risveglio" è il suo primo romanzo.
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