Io prima….
Tre giorni di travaglio, due ore di parto e già da lì si capiva che il Tempo sarebbe stato sempre nel reparto dei “nuovi arrivi”, nessuno sconto, mai in saldo. Quattro anni era già il momento buono di rischiare il primo incidente stradale, per aver schiacciato accidentalmente il freno a mano, preso dall’euforia di aiutare i genitori a caricare la macchina: direzione mare. Che spavento enorme! La macchina si era fermata proprio sulla strada bloccando il traffico. Otto anni erano sufficienti per poter stare con il proprio nonno, per seguirlo ovunque come un faro, capace di illuminare tutto e rendere divertente e a colori ogni cosa, per poi spegnersi e lasciare quel bambino smarrito, che provava a immaginare come sarebbe stata la vita, avanti nel tempo, se ci fosse stato ancora lui. Non si fa in tempo a comprendere e capire, che ecco aggiungersi negli scaffali questi otto/nove anni di adolescenza, con un susseguirsi di eventi a cui non si è preparati, niente istruzioni. Davanti alle scelte, nessuna possibilità di reso. Con ingenuità e superficialità si crede sempre di avere la garanzia, mi convinco che addirittura la si può rinnovare, che tutti i “pezzi” sono cambiabili e intercambiabili ed eccomi cadere nel vortice delle aspettative. Ecco che, se non si accetta qualcosa, quella diventa vuoto a rendere, i tuoi sentimenti vengono visti dagli altri come usa e getta, ma non è così! Allora cerco di muovermi e andare contro il Tempo, di cambiarlo aggrappandomi a qualsiasi cosa che ho attorno. Provo a modificarlo creando archibugi sintetici che tentano di rallentarlo o velocizzarlo, scandendolo con momenti di effimera serenità alternati ad angosce e frustrazioni. Ma poi ti accorgi che sei solo, dentro una clessidra che cambia continuamente lato e ti sommerge ogni volta con i suoi granelli.
Continua a leggereRagazzo coriandolo
Fermo davanti a scuola,
giorno di un febbraio grigio;
dentro di sé una ridda di pensieri.
In tumulto, attende l’indulto per le emozioni,
fino a ora imprigionate.
Un coriandolo a carnevale
di un colore primario usato da tanti.
Fiammifero
Smarrito percorro il mio perimetro,
esausta quella forza.
Effimero quel fiammifero
che tiene acceso il mio cuore,
arde, brucia, si consuma
come se non ci fosse stata fiamma alcuna.
Ora in modalità off,
rimane solo l’odore di zolfo.
… Sulle scale di Escher
Sette del mattino. Ennesima notte insonne. In ansia aspetto l’orario di apertura del solito posto, per la solita “vitamina” tossica. Ormai da troppo su queste scale infinite. Ogni giorno le percorro, i battiti arrivano a non avere più una ritmica, sono casuali, il fiato spezzato, d’improvviso in apnea sotto un mare di sensi di colpa. Azioni una dietro l’altra pressano il mio corpo, anche stamani senza abbastanza ossigeno per risalire. Circondato da squali, provo a raggiungere la superficie, aggrappandomi alla fiducia e alla speranza, ma ecco ritornare quel dolore lancinante. Un animale ferito pronto ad aggredire per difendersi, in un circuito vizioso da vittima a carnefice, da carnefice a vittima, all’infinito. Influenze sintetiche mi ingannano, mi convincono che sia giusto così. Mi elevano, mi sento improvvisamente importante, tutto sembra avere avuto un senso, un’esaltazione subdola, malata. Un Giulio Cesare che ogni volta finisce per rivivere continuamente l’attimo delle ventitré coltellate, inginocchiato senza toga. Dissanguato striscio verso casa, un’altra giornata è terminata. Superata la soglia, attraverso il salotto, direzione camera. Davanti a me chi mi vuole bene, gli sguardi inermi, stanco, stanchi, hanno letto e riletto il libro dei tentativi. Allora non sanno più che fare, attendono anche loro imprigionati dalle catene della sofferenza. Nel rifugio, sdraiato nel letto, bendo le ferite con impegni e promesse per il giorno seguente, convincendomi e illudendomi che non sanguineranno più.
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mascianic
Bellissimo libro da leggere tutto d’un fiato. Mark con il suo racconto e i dettagli delle sue giornate e delle emozioni provate ti permette di entrare nella sua storia e in tutte quelle di ragazzi che meritano una seconda possibilità.