Bianca è una giovane investigatrice privata. La sua esistenza è scandita dal lavoro e dall’amicizia indissolubile con Stella, conosciuta in un momento difficile della sua vita. Tuttavia, il passato torna a bussare alla sua porta e Bianca dovrà affrontare alcune verità che aveva cercato di dimenticare.
Sul fronte lavorativo, Bianca si trova a gestire due casi intriganti. Il primo riguarda Olivia, una donna convinta che il marito la tradisca. Il secondo, Virginia, una ragazza che sospetta che il suo partner sia un bugiardo patologico.
Mentre Bianca naviga tra i meandri di questi casi e le sfide personali, dovrà fare i conti con il suo passato e con le verità che aveva cercato di dimenticare. Riuscirà a trovare una sua realtà e a riconciliarsi con se stessa?
Perché ho scritto questo libro?
Ho iniziato questo libro a febbraio, con l’intento di riversarvi dentro anche un pezzo di me stessa. Anche se ogni parola è frutto della mia fantasia, i personaggi di questo racconto sono ispirati a persone che hanno fatto parte della mia vita.
Quando si dice “potrei scriverci un libro”, ecco, l’ho scritto.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Quando incontro qualcuno di nuovo, vorrei sapere tutto e subito. Sono sempre stata attratta dalla verità, anche quando non era necessaria.
Le storie che incontro sono così diverse: alcune parlano di amore perduto, altre di tradimenti dolorosi. Tuttavia, in ognuna di esse vedo un potenziale, un desiderio di rinascita. Mi sento come una detective dei sentimenti, che scandaglia la vita degli altri alla ricerca di indizi su ciò che è andato storto, proprio come ho fatto con la mia.
Ho cercato una risposta per quello che è successo nella mia vita, ma non l’ho trovata. Semplicemente sono arrivata alla conclusione che siamo noi a decidere i nostri pensieri, concentrarsi sul passato non serve a nulla.
Mi concentro sul presente, dove Anna non c’è più e io non ho potuto fare niente per evitare che ciò accadesse.
2. Passato
2003
Con lo zaino sulle spalle e l’attesa che si fa sempre più lunga, sposto lo sguardo in lontananza, vedo la maestra Teresa che fa cenno a qualcuno dentro, mimando il gesto del telefono.
Dopo qualche minuto si avvicina a me «Bianca, la mamma sta arrivando, non preoccuparti è solo un piccolo taglio».
Istintivamente mi porto la mano sulla fronte, sento il cerotto ruvido sotto le dita. Sono caduta in palestra mentre facevamo il gioco “Chi ha paura dello sparviero?” e al “nessuno!” detto in coro, ci siamo messi a correre, una bambina dietro di me mi ha spinta e sono finita contro il termosifone.
Dalla porta della segreteria vedo uscire Viola che quando posa lo sguardo sulla mia fronte mi guarda preoccupata. Le faccio l’ok con il pollice, non voglio spaventarla.
«Andrà tutto bene» mi dice Viola appena mi raggiunge.
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