Chi l’avrebbe mai detto che un manga sui pirati potesse venire accostato ai classici dell’epica come l’Iliade e l’Odissea o al Signore degli anelli? Blasfemia letteraria? No, e se avrete l’ardire di entrare a far parte della ciurma del ragazzo col cappello di paglia, vi spiegheremo perché.
Dagli esordi del creatore di One Piece, Eiichirō Oda, al rapporto conflittuale con i suoi editor, passando per i processi creativi di storytelling e character design, affrontando i bucanieri che hanno ispirato il manga dei record, fino alla diatriba sulle traduzioni e all’avvento hollywoodiano dei cinemanga. Un appassionante viaggio e un saggio puntuale alla scoperta del manga dei record, siete pronti a imbarcarvi?
Giuseppe Genovese (proprietario verificato)
Inizio facendo tre premesse: sono in pari con manga, prima di questo non avevo mai letto un saggio, ho convertito il file in .PDF.
Inizio dicendo che secondo me sarebbe stato meglio inserire l’indice all’inizio del libro e ho trovato un po’ fastidioso che l’autore di alcune citazioni fosse scritto nella pagina successiva alla citazione stessa. Se uno dei due, o entrambi i “problemi” fossero dovuti alla conversione del file mea culpa.
Per quanto riguarda il contenuto del saggio, l’unica cosa che mi ha dato qualche grattacapo è stato il capitolo sugli editor. A causa della mia difficoltà nel ricordare i nomi, soprattutto se orientali, avrei gradito la presenza di una lista degli editor, sia manga, che media, in ordine cronologico, con accanto gli anni nei quali hanno lavorato come tali.
Da questo momento in avanti cercherò di parlare capitolo per capitolo.
Seguendo alcuni membri della community italiana il ruolo degli editor mi era chiaro, non sapevo molto su quelli di One Piece e francamente nemmeno molto sul background professionale di Oda, quindi già arrivato a questo punto nella lettura l’obiettivo di Ronin era già stato raggiunto.
L’aver fatto dei “pipponi” per spiegare perché One Piece possa essere considerata un’epopea mitologica moderna mi è sembrata una scelta azzeccata, oltre che necessaria, ed ho gradito che siano stati spiegati i termini tecnici che sono stati usati.
Sulla canonicità ero abbastanza informato ed ho trovato utile la spiegazione sui film.
Conoscendo abbastanza bene il problema della traduzione, quel capitolo non mi ha dato molto, ma può essere molto utile per chi non fosse informato o fosse informato male.
Arriviamo all’ultimo capitolo, quello che ho preferito maggiormente. Mi è molto piaciuto che Ronin abbia parlato delle preferenze dei lettori americani, dei cinecomix e delle buone possibilità di riuscita che dovrebbe avere il live action di One Piece.
In conclusione credo che sia un ottimo libro per chi conosce già l’opera perché può dare informazioni in più, ma credo che sia particolarmente consigliato per chi vuole capire qualcosa in più sul fenomeno One Piece prima di leggerlo. Penso, inoltre, che possa essere anche un buon regalo da fare per convincere un conoscente a leggere il manga.