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Parto da papà

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Consegna prevista Agosto 2026

Questo libro ti aiuterà a ritrovare il tuo onore e la tua sicurezza, facendoti scoprire tutti i misteri del parto da un punto di vista prettamente maschile, evitando quindi noiose digressioni scientifiche e insostenibili approfondimenti tecnici dei quali, onestamente, non ce ne può fregare alcunché!
Questo libro punta alla semplicità, ad un’organizzazione degli argomenti in comode schede che affrontano esaustivamente tutti i diversi temi del parto, molti dei quali mi inventerò per l’occasione.
Anche tu, finalmente, avrai qualcuno dalla tua parte che ti svelerà tutti i misteri del parto, ma senza miracolismi, senza buonismi, senza usare parole come “splendido”, “emozionante”, “incredibile” (ma nemmeno “panino al tonno”).
Quello che troverai qui dentro sarà semplicemente un esagerato mix di cinismo, misoginia e pragmatismo.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto queste pagine mentre Lucia e io aspettavamo Alice, la nostra prima figlia, e le ho risistemate ed ampliate mentre aspettavamo Davide, il secondo ed ultimogenito. Quelle pagine avevano lo scopo di strappare due risate durante quei giorni incredibili e di lasciare un ricordo divertente di quell’avventura tragicomica che è l’aspettare un figlio.
Chiaramente Lucia non ha mai riso e anzi ha chiesto la separazione, ma questa è un’altra storia.

ANTEPRIMA NON EDITATA

capitolo 1

PRIMA DEL PARTO

ovvero: 

quanto è importante un ausiliare in questa fase di passaggio

tra l’avere fottuto e l’essere fottuto.

Nooo, ma che hai combinato? 

Siamo nel Ventunesimo Secolo e ti ostini a non usare le precauzioni…

Sai qual è la verità? È che sei proprio una gonade!

E qual è l’unica idea che ti è venuta in mente oggi? 

“Si: mi compro un libro sul parto così mi faccio un’idea. Toh, ce n’è uno con la copertina che mi fa ridere”.

E quindi? Che vuoi? Te la dovrei risolvere io, adesso? Ma per chi mi hai preso? Bell’esempio d’uomo, bravo: sei proprio ♫♫♫

un attimo: mi squilla il telefono ♫♫♫

♫ pronto?

Allora, gentile lettore, la tua dolce metà aspetta un bel frugoletto tenerone da te e siccome tutto il mondo è cattivo e ti considera inadatto e pasticcione, eccomi qua a dirti le cose fondamentali per farti capire questo magico momento in modo da poterlo affrontare a testa alta. 

È doveroso partire con due parole su:

COS’È IL PARTO

La quasi totalità dei maschi rimane impietrita di fronte al parto e questo perché chi sembra saperne qualcosa ha tutto l’interesse a non fartelo capire: le donne, il cui scopo rimane quello, naturalmente, di farci sentire dei cretini.

Certo, potresti anche prendere l’enciclopedia medica o telefonare al vecchio professore di biologia del liceo, ma al solo udire la parola “vagina” ti perderesti in fantasie assurde con te e la tua sexycollega immaginaria per protagonisti.

Eppure l’argomento non è troppo difficile se superassi questo piccolo problema di distrazione iniziale: per fare questo chiamerò la vagina con… ehi, eeehi! 

A cosa stai pensando? 

Ma che centra la tua sexycollega?!? Dai, torna qui seduto. 

Ci sei? 

Bene.

Dicevo, chiamerò la va… l’organo riproduttivo femminile con il nome “Giulia” e quello maschile con “il cazzo”.

Dunque, durante il parto la nostra amata Giulia si modifi… come?

Giulia chi?”

No, non c’è nessuna Giulia in carne e ossa: è un modo per indicare quella cosa lì… Giulia, no? Ricordi? 

Bene.

Dicevo: durante il parto Giulia si modifica in modo da permettere il passaggio del feto che in poch… cosa? 

Certo, “si modifica” nel senso che si dilata… no, non ha mangiato nulla che le ha fatto male: Giulia non è una persona vera, è, insomma, l’organo femminile, ricordi? 

Si, l’organo… insomma: Giulia! 

No, nessuna sexycollega carina, Giulia non è reale… e lascia stare i fagioli, uso Giulia per indicare… è una specie di metafora… Giulia sta semplicemente a indicarÈ LA FIGA, VA BENE? 

LA FIGA! 

Allora è vero che non capisci un il cazzo ♫♫♫

Un attimo: mi risquilla il telefono ♫♫♫

♫ pronto?

Di nuovo l’Editore, scusami. 

Dunque, gentile lettore, tralasciamo l’aspetto biologico e passiamo d’un sol balzo al prossimo argomento, entrando dalla porta principale nel fantastico mondo del parto.

Cosa?

Si, certo: puoi portare anche la tua sexycollega…

1. PREVISIONI

Due o tre cose che non saprete subito 

Siamo ancora all’inizio di questa tua fantastica avventura ed è bene metterti a conoscenza da subito di una cosa semplicissima, il nucleo dell’argomento che giustifica la genesi stessa di questo libro: tutto ciò che risulta semplice ed elementare in ogni giorno della tua vita (e cioè quando NON aspetti un bambino) diventerà estremamente complesso dal momento stesso in cui saprai di diventare padre.

Lei – Amore, sono incinta!

Tu – Mmhsgc cjsci csjisèaq+

Lei – Anch’io tesoro!

Tutto molto, molto più complicato.

A cominciare dal capire quanto durerà la gravidanza.

1a. Misuriamo la gravidanza

Siccome qui si sta parlando soprattutto di donne, le cose non possono certo essere semplici e lineari.

Se ad un uomo si chiede “Tra quanto tempo nascerà tuo figlio?”, lui risponderà con un deciso e sintetico: “Vaffanculo”.

Inequivocabile.

Ma se si chiede ad una donna quanto potrebbe durare la sua gravidanza, lei risponderà così: “Vuoi la risposta in settimane di gestazione, in mesi lunari o in mesi di calendario?”.

Capito? 

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Le donne hanno addirittura tre modi differenti per contare fino a nove! 

Una cosa del genere succedeva ai tempi delle medie: 

“Ehi, il tuo di quant’è?”

“In dita, palmi o monete?”

Il risultato era sempre “quarantuno centimetri, da sopra”, però erano le medie…

Non disperarti, ora ti farò capire in breve i meccanismi principali di tutti questi fantasiosi modi in cui la tua compagna misurerà la sua gravidanza.

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Il dato comune a tutti questi metodi è il punto di partenza, ovvero la data X dell’ultima mestruazione.

Settimane di gestazione

Dalla data X si iniziano a contare le settimane, fregandosene completamente del calendario appeso alla parete.

Ogni settimana è composta da sette giorni, ogni giorno è composto da ventiquattro ore, ogni ora è composta da due passate di aspirapolvere che dovrai dare in soggiorno.

Mesi lunari

Ogni quattro settimane di gestazione si chiude un mese lunare: l’effetto principale è che con questo metodo è sempre febbraio e perde completamente di significato la nota filastrocca! 

Ovviamente una gravidanza calcolata in mesi lunari durerà dieci mesi invece dei soliti nove.

“A che mese sei?”

“Alla fine del decimo”

“Fine del… decimo? A…aiutatemi: qualcuno la PRENDAAAAA!!!!”

Mesi di calendario

È il metodo classico: l’unico che conoscevi fino ad ora e quindi il meno usato perché altrimenti noi uomini avremmo potuto avere qualche certezza in più sulla gravidanza.

E questo non deve assolutamente succedere!

News

In arrivo altri eccezionali metodi per misurare la durata della gravidanza:

  • in 560 passate di aspirapolvere in salotto;
  • in 3 mercoledì non consecutivi;
  • in romanzi di Matteo Bussola.

Per concludere, la sostanziale differenza tra uomo e donna nel contare i mesi di gravidanza è che le donne contano, a prescindere dal metodo utilizzato, con numerazione crescente (1, 2, 3…) mentre tu ti ritroverai a piangere sul tuo tragico “the final countdown” (-9, -8, -7…)

1b. Tipi di gravidanze 

Fondamentalmente ci sono tre tipi di gravidanze: quelle che vanno, quelle che faticano e quelle che si fermano.

Gravidanze normali

Una gravidanza dovrebbe quindi durare, a conti fatti, tra le 37 e le 42 settimane: questo sarà il tempo che ti rimarrà a disposizione per godere di questo fantastico miracolo che è la vita senza figli. 

Per calcolarle correttamente questo periodo, si applica una semplice formula matematica in cui X è il giorno dell’ultima mestruazione della tua compagna:

                               σx τxy τxz

Giorno della nascita = ∫(X/∂)⅔ ∑(X#11) ₪  τyx σy τyz    +1

                               τzx τzy σz

Se però hai qualche problema con la somma, sappi che, per toglierti ogni dubbio, avrai il privilegio di partecipare alle visite dal ginecologo scelto dalla tua compagna che, per sentito dire, è “il più bravo perché…

  • … è uno che in due ore spiega tutto, mica come quello da cui va Maria che fa visite da venti minuti”;
  • … è bravo e poi andavo alle medie con la sua segretaria, la Moni, che mi potrebbe infilare tra gli appuntamenti anche un paio di volte al giorno”;
  • … ha salvato i 12 gemelli di quella signora, ricordi? Sì, quella che è rimasta subito vedova”; 
  • … è duro ma diretto: mi fa sentire più sicura quando mi urla in faccia che morirò”;

Sia chiaro: è tutto vero!

Il problema è che quel ginecologo è di ruolo in un ospedale vicino a Katmandu, ed è proprio lì che la tua compagna vorrà partorire.

Il medico ha comunque tutte le carte in regola per essere d’aiuto: il luminare indagatore della tua compagna è infatti fornito di un misterioso regolo rotante in cartone plastificato. Alta tecnologia, insomma.

Devi sapere che quello strano manufatto divinatorio contiene tutte le risposte che cerchi, dalla presunta data del parto alla quantità di aglio ideale nella preparazione dei pomodori gratinati.

Ruotandone lentamente i magici meccanismi, il ginecologo alternerà compiaciuti movimenti annuenti a torvi sguardi nella tua direzione, sibilando di tanto in tanto un basso e suadente “Mmmh” che, insinuandosi meschino nella già debole mente della tua compagna, vi attecchirà impietoso creando nella gestante una forte dipendenza da visite. 

Ecco cosa potrebbe succedere d’ora in poi a casa tua:

Lei – Amore, ti vanno le seppie coi piselli?

Tu (prendendo tempo perché non l’hai ascoltata) – Mmmh…

Lei (in trance) – Portami dal ginecologo, mi sento malissimo!

Dopo i “Mmmh”, il medico vi darà le spalle per consultare i risultati delle vostre analisi e, ridendo satanicamente, si volterà di scatto per dare l’atteso responso: “Ancora è presto per dire qualcosa di preciso: fanno 120€ senza ricevuta. Altre domande? 

E tu, pronto: “Quanto aglio ci va nei pomodori gratinati?”.

Per farla breve, checché ne titolino eminenti riviste, non esistono metodi per calcolare esattamente la data del parto.

L’unico punto fermo sull’argomento, ormai supportato da una consistente casistica medica, è che se la creatura non nasce tra la 37a e la 42a settimana, le opzioni si riducono a due:

  1. se il bimbo nasce prima della 37a settimana ha preso da te: non è maturo;
  2. se invece nasce dopo la 42a settimana ha preso dalla tua compagna: è sempre in ritardo.

Interruzioni della gravidanza

Non tutte le gravidanze giungono a termine e la loro interruzione può avvenire per tre cause: 

  • un aborto spontaneo, ovvero la gravidanza si interrompe prima della 27a settimana, quando il feto è immaturo per sopravvivere;
  • una gravidanza extrauterina, ovvero quando l’uovo fecondato si impianta al di fuori della cavità uterina, portando ad una precoce interruzione; e non cercare di capire cosa ciò significhi, stiamo parlando di LEI!
  • quella serie di calci multipli che hai testato sulla tua compagna al termine della lezione di judo, dopo averla tranquillizzata ostentando una completa padronanza delle distanze.

Dopo un’interruzione della gravidanza la tua compagna starà malissimo psicologicamente: sono momenti spiacevoli ma se le saprai stare vicino la situazione si riassesterà.

Perché una tale situazione non accada, comunque, l’unica cosa che dovresti chiaramente evitare è il metterla incinta, sennò su chi provi i calci multipli?

Complicazioni

La salute della tua compagna o del feto, se non addirittura la loro vita, potrebbero essere messe a repentaglio da alcune malattie che potrebbe contrarre la tua compagna: il diabete, qualche difetto congenito, la gestosi, l’incompatibilità RH, la rosolia, la toxoplasmosi e i tuoi calci multipli: ma non ti avevo detto di smettere?

L’aspetto positivo è che tutte queste malattie si possono prevenire e curare se prese in tempo, quindi non rompere troppo per accompagnarla in ospedale a fare le visite.

Il minimo che puoi fare, comunque, è non complicare inutilmente la vita alla tua compagna in questo delicato periodo: il modo più sicuro per raggiungere questo obiettivo è uscire di casa la mattina presto e tornare quando il piccolo ha sei anni.

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1c. Segreto di Stato interessante

Proprio per via dei problemini suddetti, una buona percentuale delle gravidanze si blocca entro il terzo mese con un aborto spontaneo (mi sembra che si parli del 36,4% del totale ma effettivamente potrei anche essermi inventato il percentile per darmi un tono*). 

Se oltretutto si è alla prima esperienza, è anche un evento abbastanza comune perché il corpo deve adattarsi a questa rivoluzione: ha bisogno anche lui di una prova generale, di un periodo di “sbagliando s’impara” dopo il quale sarà in grado di sfornare figli anche solo a sentire il nome di Jared Leto in televisione.

Fino ad allora, però, questa fase di rodaggio porta con sé un altro problemino di tipo psicologico: l’OMERTÀ.

È istintivo: appena la tua compagna saprà di essere incinta, la prima cosa che farà sarà importi di dare l’aspirapolvere in salotto.

La seconda sarà, appunto, importi il silenzio.

Non bisogna dirlo a nessuno e il suo sarà un ordine inequivocabile:

“A. 

 NE. 

 SSU. 

 NOOOOOoooobruttofigliodiputtana! 

(strattonandoti violentemente per il bavero). 

E il motivo è duplice.

La prima ragione è che in questo modo, se le cose dovessero purtroppo risolversi con la perdita del feto, si eviteranno momenti spiacevoli o imbarazzanti, come le telefonate invadenti di tutti coloro che, avvisati tre mesi prima della lieta novella, esattamente un minuto dopo l’aborto decideranno finalmente di chiamarvi per farvi le congratulazioni.

Ovviamente, di pari passo con il silenzio verrà attivata una copertura di alibi a 360 gradi che comprenderà menzogne, scuse e stratagemmi vari per non fare trapelare la verità. 

Tutto ciò andrà tessendo intorno a voi un’aberrante distorsione della realtà, il cui risultato ultimo sarà quello di farti passare per un cretino (non che prima le cose andassero meglio…)

* Hai notato che ho usato il termine “percentile”? Eheh, mica si scherza…

Ad esempio le varie visite dal ginecologo diventeranno ufficialmente la visione a rate dell’intera eptalogia di Harry Potter, il tuo personaggio preferito dato che sei rimasto al q.i. di un dodicenne represso; la rinuncia dell’antipasto all’italiana al ristorante diventerà un’attenzione nei tuoi confronti che hai appena iniziato la “dieta della patata” (amara ironia) visto che, infierirà lei, ti stai tramutando in uno dei maiali della maga Circe; le sue insistenti nausee diventeranno una simulata avversione alla tua scarsa igiene corporale; le analisi del sangue resteranno analisi del sangue ma per scongiurare l’HIV che la tua compagna finge di aver contratto a quel quadrangolare di curling in Sud America a cui tu non l’hai voluta accompagnare.

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Prima o poi, porta pazienza, questi tre mesi passeranno e solo allora il vaso di Pandora potrà essere aperto, ma ad una condizione…

Ed è proprio qui infatti che scopri il secondo motivo dell’imposta omertà sull’argomento: in questo modo la tua compagna si ritroverà garantito davanti a sé un esercito infinito di ignari amici, conoscenti, parenti, fornitori, colleghe, rappresentanti, tecnici, commercianti, preti, medici, postini, compagni di scuola, commessi, becchini, fiorai, fanti, cavalli e re… da poter avvisare del lieto evento in due giorni non stop h24 di telefono/email/fax/piccione viaggiatore/segnali di fumo/rutti dal balcone. 

E guai a te se lo dici anche solo al gatto!

Passate queste quarantott’ore di devastante inquinamento acustico, proprio quando le tue orecchie, staccatesi volontariamente dal capo, si saranno imbarcate su un volo kamikaze per Milano Marittima, solo allora la tua compagna si sarà scaricata e, totalmente appagata, trascorrerà i restanti sei mesi ad avvisare della bella notizia qualunque sconosciuto le capiterà a tiro nel raggio di due chilometri (tolleranza di 10 micron).

Esempio 1 – dal benzinaio:

Tu – Mi controlla anche l’acqua, grazie.

Lei – Se le porto la vasca in cui voglio partorire, controlla anche quella? Ahahah…

Esempio 2 – Basilica di San Pietro, Santa Messa:

Il Papa, al microfono – “…e tu donna partorirai nel dolore…”

Lei, al megafono – “E se optassi per l’epidurale?”

Insomma, tutti, ma proprio tutti dovranno saperlo.

Quando poi arriverà ad accendere un mutuo per l’acquisto di un radiotelescopio che trasmette nella banda dell’ultravioletto per raggiungere altre forme di vita intelligente nell’Universo, forse è giunto il momento di rifugiarti per sempre nel magico mondo di Harry Potter. 

O nel curling sud americano…

In ogni caso portati i profilattici: Hermione non è proprio la santarellina che sembra!

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Lorenzo Piscopiello
Classe 1975, mi formo come Architetto a Firenze e, nel tempo, mi deformo in tante attività che mi danno vero ossigeno: scrittura, disegno, grafica, regia teatrale e cinematografica, musica. Attualmente vivo a Pesaro, sono docente di Arte/sostegno, regista e padre di due meravigliosi figli a cui la mia opera si ispira.
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