Da quattro anni Saverio lavora come fotografo per una agenzia turistica a Malta. La pigrizia e la dipendenza dall’alcol lo rendono incapace di emergere da una situazione lavorativa insoddisfacente, con la conseguenza di non riuscire a mettersi realmente in gioco. È sulla costa di Gozo – Comino che trova un pezzetto di carta particolare, si tratta infatti della carta di identità di una ragazza straniera di nome Havva.
In realtà è Aidha, una laureanda siriana in cerca del fratello (Kassim), disperso durante la guerra a Mosul.
Si hanno due punti di vista, due vite diverse che percorrono il linguaggio e la guerra, la storia e il presente, per ricostruire un unico momento.
Perché ho scritto questo libro?
Mi sono chiesta mentre scrivevo perché avessi scelto questo tema, perché mi sentissi coinvolta. Che cosa mi avesse spinta un giorno come un altro a parlare di un argomento così delicato e difficile. Il motivo è quanto di più banale ci possa essere, ma è l’unica risposta che sono riuscita a darmi. Credo che la storia prenda valore nel momento in cui si svolge, e allo stesso tempo niente meglio di una storia stimola la curiosità delle persone a conoscere il presente e a capirlo.
Luca Scali (proprietario verificato)
Non amo leggere e difficilmente trovo un libro che mi prenda abbastanza da continuare la storia, ma il libro di Martina ha la capacità di coinvolgere e trasportare il lettore in posti e situazioni lontanissime e reali.
Ho avuto il piacere di leggere diversi estratti e sono rimasto colpito dall’ambientazione e dalla facilità con cui le pagine scorrevano.Di solito per finire un libro ci metto molto tempo, fermandomi anche settimane su alcuni capitoli, questa volta non è successo e addirittura ho rimpianto di essere arrivato alla fine! Per quel che vale, da non lettore consiglio a chi come me ha difficoltà a trovare una storia coinvolgente di preordinare questo libro perché non ve ne pentirete.