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Quando la luce si spegne

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New York, 1973. Cartelli pubblicitari che abbagliano la notte, auto dalle carrozzerie sfavillanti. La culla della libertà, dei nuovi inizi, del sogno americano. Quando, però, la luce nella Grande Mela si spegne e i cani randagi lasciano i loro nascondigli, Miles Grant non è di certo l’ultimo del branco. Leader nello spietato ring della malavita newyorkese, Miles è cauto e strategico, e opera indisturbato sporcandosi le mani solo quando necessario. Negli angoli tralasciati dal bagliore dei lampioni, lui è il re della città. Nel momento in cui un nuovo partecipante si unisce alla gara per strappargli la vittoria dalle mani, Miles non può più permettersi di indossare i guanti per proteggersi dal sangue e dalla polvere da sparo. Il suo cerchio ristretto è costretto ad aprirsi e accogliere al suo interno alleati inaspettati: un detective sulle tracce della giustizia e l’enigmatica donna del suo nuovo avversario. Sarà Miles stesso a dover scegliere se tornare nel cunicolo che si è lasciato alle spalle o se spingere il suo regno sull’orlo del baratro.

Capitolo 1

Little Italy, New York, 1973

La parola “notte” deriva dal sanscrito “nac”, che vuol dire “tempo nel quale sparisce la luce”.

E quella notte la luce era davvero un barlume lontano, irraggiungibile.

Esiste un orario, un momento, un minuto della notte in cui il cielo si fa più scuro, raggiunge la sfumatura più simile al nero, diventa una coperta di angosciosa pece fredda. Perché sì, è anche il punto in cui le temperature sono più basse e il silenzio si fa più assordante. La città dorme – o finge di dormire – e tutto è così tetro e soffocante che diventa quasi esaltante, eccitante.

O, almeno, per lui era così.

L’istante più buio, più freddo e più silenzioso della notte era il suo preferito, quello che gli faceva rizzare i peli sulle braccia e lo spronava a uscire di casa per svolgere il proprio lavoro. Era come se fosse l’unico essere vivente a respirare quell’aria scura, il re della città. E lui, effettivamente, il re lo era davvero. Apparteneva a New York e New York apparteneva a lui, era una relazione reciproca che favoriva entrambi. E a lui piaceva, piaceva davvero tanto.

New York, la Grande Mela, città piena di emozionanti attrazioni, osannata da poeti, scrittori e cantanti, la metropoli che fece parlare Fitzgerald di “iridescenza dell’inizio del mondo”, quella che chiunque avrebbe dovuto vedere almeno una volta nella vita, quella notte giaceva nel suo solito torpore. Un torpore rumoroso, comunque, perché, come disse Sinatra, era pur sempre la città che non dorme mai. Il silenzio era, e sarebbe sempre rimasto, un interrogativo sconosciuto per New York. Le sirene della polizia si fondevano col ticchettio della pioggia e le auto infernali stridevano sull’asfalto.

New York la notte se la godeva.

Chi erano quei poveri imbecilli che si sarebbero persi la possibilità di vivere New York di notte rimanendo stanchi nella loro casa, nel comodo letto della loro banale e tiepida camera, magari abbracciati alla moglie o a una fidanzata qualsiasi, annoiati dalla loro stessa vita?

Lui no, lui di certo non era così. Nella sua esistenza niente era mai stato noioso o tanto meno banale, e quella notte non avrebbe di certo fatto eccezione, perché lui, lui di notte viveva e non aveva di certo tempo da perdere.

E poi lo avevano appena fottuto.

Quando spense il motore della Cadillac Eldorado decappottabile – anche se per l’occasione si era deciso a chiudere la capote, visto come stava piovendo –, piombò proprio in quel suo momento preferito della notte. La strada era sgombra, le sirene giungevano lontane e l’unico rumore era quello delle gocce di pioggia sul parabrezza.

Sospirò. Si passò la mano destra tra i capelli umidicci e gli anelli lucidi si incastrarono in qualche ciocca scura. Prese il cappello nero dal sedile del passeggero, la Magnum dal cruscotto e aprì la portiera.

Il vento gli sferzò il volto e agitò il lembo della giacca che ancora non aveva chiuso.

Attraversò in pochi passi la strada e in meno di un secondo fu di fronte alla casa di Thomas Morelli.

Il caro buon vecchio Tom.

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Si guardò indietro. Controllò che l’isolato fosse ancora deserto, giusto per scrupolo, ma essendo una zona residenziale non c’era proprio anima viva. Tutte le famiglie di quel quartiere se ne stavano a dormire a luci spente, ignare di quello che stava per succedere e di chi avevano come vicino. O forse lo sapevano e avevano deciso di ignorarlo, ma quella era un’altra torbida faccenda.

La casa di Thomas era a tre piani, bianca, con un porticato sul davanti che dava su una piccola striscia di giardino. L’erba era bagnata e inumidì i mocassini di cuoio nero che l’attraversarono.

Prese i guanti dalla tasca posteriore dei pantaloni del completo e li indossò con calma, dando le spalle alla porta. Guardò la strada, le abitazioni a destra e a sinistra, la lucente Cadillac che lo aspettava lì davanti come un cane fedele.

Finalmente si voltò. Rilassò le spalle.

Con una gomitata ruppe il vetro della porta. Lo spaccò in mille pezzi con un rumore secco, seguito poi dal tintinnare delle schegge sul pavimento. Si scrollò di dosso quelle che gli erano rimaste sul braccio e poi aprì la porta girando il pomello dall’interno.

Era dentro.

Tutte le luci erano spente, e non sembrava che quel frantumarsi di vetri avesse destato l’attenzione di coloro che vivevano lì.

Si mise a frugare un po’ ovunque. Camminò per le stanze con gli occhi che ormai si erano abituati al buio, le pupille dilatate e le iridi verdi che fendevano l’oscurità come quelle di un gatto.

Non un rumore lo circondava, non un fiatare.

2024-03-20

Aggiornamento

Grazie al vostro incredibile sostegno, abbiamo raggiunto e superato il traguardo di 200 preordini! Grazie a questo traguardo, "Quando la luce si spegne" sarà pubblicato e distribuito in tutte le librerie. Senza di voi non sarebbe stato possibile, grazie per ogni singolo preordine!

Poiché la nostra campagna di crowdfunding continuerà fino alla fine di aprile, si apre ora il nostro secondo obiettivo: raggiungere 250 copie preordinate. Grazie ancora a tutti voi per il sostegno, la fiducia e l'entusiasmo. Non vedo l'ora di condividere questa storia con voi.
2024-02-26

Aggiornamento

Si è tenuta la prima, primissima presentazione di “Quando la luce si spegne”. Abbiamo parlato del significato del titolo, dei protagonisti e del loro mondo, dello studio che c’è dietro l’ambientazione di un libro e di quell’unico personaggio femminile che spicca tra gli altri. Questo romanzo è con me da più di tre anni, e non potrebbe essere più emozionante poterlo condividere con chi ha voglia di ascoltare. Mancano ormai le ultime cinquanta copie, il traguardo è vicinissimo! Grazie a tutti coloro che hanno acquistato e supportato la campagna. Ci saranno presto novità!
2024-02-25

Evento

Assago Domenica 25 febbraio, si terrà la prima, primissima presentazione di "Quando la luce si spegne"! Assago (MI), ore 18:00. In via Roma 22, chiacchiereremo davanti ad un aperitivo, in collaborazione con Cooperativa del Popolo di Assago. L'autrice Cristina Romanelli modererà la presentazione, si parlerà di protagonisti grigi, del mio processo di scrittura e del futuro di questo thriller. Sarà anche possibile pre-ordinare ad un prezzo speciale. Vi aspetto!

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Libro che ho amato sin dalle prime righe, personaggi intriganti, misteriosi e una storia che ti prende e non ti lascia più!
    Lo stile narrativo acuto, scorrevole e “ricco” ti accompagna in una lettura che ti trasporta e incolla fino all’ultima riga

  2. (proprietario verificato)

    Miles è capace di uccidere ma anche di preoccuparsi per un amico. Conosce il potere ma anche la fragilità. L’autrice fa entrare il lettore nella storia di Miles in punta di piedi per poi coinvolgerlo nel ritmo appassionato delle sue vicende. Le preziose descrizioni della città di New York, di alcuni scorci e dei suoi locali fanno vivere al lettore la profonda suggestione della City that never Sleeps.

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Lucia Panzavolta
è nata nel 1999 a Faenza (RA). Terminati gli studi in comunicazione, si trasferisce a Milano, dove lavora come digital specialist. Nel 2021 vince i Watty Awards nella categoria thriller, un riconoscimento che la porta a esordire con il suo primo romanzo, “Quando la luce si spegne”, confermando la sua passione per il genere.
Lucia Panzavolta on Instagram
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