Parigi, estate 2013. Kévin, diciannove anni, si ritrova quasi per caso a fare lo scrittore, ed è tanto bravo a inventare storie quanto impacciato con le persone in carne e ossa; Océane sembra inseguire invano il sogno di diventare una scrittrice di successo; Lylie gestisce da sola una libreria nel tredicesimo arrondissement, ha un passato travagliato e un desiderio di maternità latente; Éric, giovane transessuale fuggito anni prima dal suo paese in provincia, cerca di rifarsi una vita e dimenticare le vessazioni subite dai genitori, che non hanno mai accettato il suo cambiamento di sesso.
Quattro ragazzi molto diversi tra loro, quattro solitudini che avranno la fortuna di incontrarsi e di veder nascere un legame nuovo, inossidabile.
PROLOGO
Settembre 2008
Pochi minuti e sarebbe sorto il sole. Si guardò intorno nella stazione deserta, aveva lo stomaco chiuso, temeva che avrebbero soppresso il suo treno. Guardò anche dietro di sé, con la paura che qualcuno potesse averla seguita. Era sola in quella minuscola stazione di provincia. Entrò nel bagno degli uomini con tutto il corpo che tremava, stavolta con la paura di non accorgersi dell’arrivo del treno e di perderlo. Doveva fare in fretta. Non badò al lerciume di quel gabinetto e si spogliò completamente. Fece un fagotto con i suoi vestiti, ne tirò fuori altri da un sacchetto. Trattenne il fiato mentre si passò una fascia intorno al seno e strinse talmente forte da farsi male. Si infilò la camicia, indugiò un po’, alla fine decise di tenerla fuori dai pantaloni. Diede un’occhiata all’orologio prima di prendere le forbici, stette attentissima a far cadere le ciocche di capelli nel lavandino: sarebbe stato più facile buttarle via. Chiuse gli occhi appena finì; quando li riaprì per guardare il suo riflesso, aveva il cuore che batteva a mille ma finalmente la bocca si stirò in un sorriso. Tre minuti e sarebbe arrivato il suo treno, lo avevano già annunciato. Cacciò i vecchi vestiti nel sacchetto, si sarebbe disfata di tutto più tardi. Uscì dal bagno appena in tempo per salire sul treno, con il cuore che ancora non si era calmato.
Forse avrebbe ritrovato il suo battito regolare solo quando il treno avrebbe lasciato la stazione.
Nonostante l’ora, qualche passeggero era già seduto nella carrozza. Éric li guardò con un mezzo sorriso, quasi sicuro di sé per la prima volta dopo tempo. Scelse un posto, si sedette, si guardò intorno: nessuno badò a lui, la gente era ancora mezza addormentata, sonnecchiava oppure sfogliava distratta il giornale. Per tutti quanti era solo un comunissimo ragazzo appena salito sul treno, una persona di cui avrebbero dimenticato la faccia nel giro di nemmeno un’ora. Il cuore di Éric iniziò a ritrovare il suo ritmo abituale. Un fischio e le porte del treno si chiusero: non si poteva più né salire né scendere. Con la fronte incollata al finestrino, Éric guardò la stazioncina che si allontanava. Addio. Addio a Bérénice, che era definitivamente morta pochi minuti prima nel disgustoso bagno di una stazione di provincia. I suoi capelli giacevano sul fondo di un cestino e presto i suoi vestiti sarebbero finiti in qualche cassonetto. Era di Éric il cuore che si era appena calmato nel petto schiacciato dalla fascia.
Nessuno fece caso al ragazzo biondo che non riusciva a distogliere lo sguardo dal sole appena sorto… il sole che campeggiava a est e sembrava proprio indicare Parigi.
Marina Greggio
Una storia in crescendo che ti fa affezionare ai personaggi. Questi ragazzi così diversi tra loro, e da noi, ma così uguali in sentimenti e paure. Impossibile non rivedersi in almeno uno dei loro pensieri. Una storia che si evolve, proprio come i suoi personaggi. Storie di amore e di amicizia che riflettono forze e punti deboli di ognuno.
Io sto aspettando il prossimo libro!
Federica Truisi (proprietario verificato)
Ai personaggi di questo libro ci si affeziona fin da subito. A partire da un incontro apparentemente casuale che sembra scritto nel destino, li osserviamo diventare adulti mentre ancora cercano di fare pace col proprio passato. O forse, più che altro, con se stessi.
Un libro che tratta temi importanti che almeno una volta nella vita toccano tutti noi: il coraggio di essere noi stessi senza inibizioni, la voglia di scappare e ricominciare una nuova vita, la solitudine, l’incertezza sul futuro, il bisogno di amare ed essere amati.
Il tutto in una pittoresca atmosfera parigina.
Fabio Suraci (proprietario verificato)
Si legge che è un piacere. È una lettura che consiglio a chi ha voglia di emozionarsi tra le vie di Parigi. Con lo scorrere delle pagine si proverà la piacevole sensazione di avere 4 nuovi amici: i protagonisti di questo libro!
ariannapavan96 (proprietario verificato)
Lettura molto scorrevole. Vicende vissute attraverso i diversi punti di vista dei protagonisti: quattro giovani ragazzi, i cui destini s’intrecciano quando uno di loro viene rapito da una copia de “Les Fleurs du Mal” (Baudelaire), esposta in una piccola libreria di Parigi.
Amore per la scrittura, amore per la vita e amicizia permettono a quattro perfetti sconosciuti di stringere un legame indissolubile gli uni con gli altri. Affascinante è il mondo creato per questo romanzo, i cui dialoghi e riflessioni catapultano il lettore in una dimensione letteraria, ricca di citazioni (soprattutto di Baudelaire, Rimbaud e Apollinaire). Questa storia è anche un inno alla città di Parigi, dove sono ambientate le vicende. Romanzo commovente, consigliato agli amanti dei romanzi di formazione.
Silvia Marangoni (proprietario verificato)
Il libro è molto scorrevole perché la scrittura è buona e molto piacevole. I personaggi sono ben descritti e sembrano essere uscire dalla storia. Veramente un bel libro, da leggere assolutamente
alice.lazzari22 (proprietario verificato)
“Noi quattro nel mondo” è un libro bellissimo, ti tiene incollato alla pagina e il susseguirsi veloce dei punti di vista contribuisce a renderlo ancora più accattivante. È una storia di amicizia, di umane debolezze, e di come insieme diventano meno pesanti. Pre-acquistatelo, non ve ne pentirete!