Amori e delusioni, illusioni e certezze, pregiudizi e nuovi capisaldi che si erano susseguiti nella sua vita ora sembravano aver trovato un ordine, una pace.
Tra le centinaia di persone in fila per entrare nella basilica, un uomo vestito con una tunica scura lunga fino a metà coscia, stretta in vita da una cinta di pelle marrone, aveva colpito il suo interesse. Alto, regale e fiero come un cavaliere, una barba bionda con un marcato bianco centrale e uno sguardo triste, che le sembrò famigliare.
Forse quell’uomo aveva passato come lei momenti migliori e forse stava, come lei, solamente cercando un riparo dalle tante avversità del mondo. Lo accompagnò con gli occhi, a distanza, lungo la processione lenta di turisti e credenti, che incedeva sotto il sole, fino a quando lo sguardo dei due si incrociò.
Fu un attimo breve, fugace, ma la fece trasalire.
Le sembrò per un istante di averlo già conosciuto, di comprendere i suoi segreti, di averlo vissuto in un passato comune che li aveva visti molto legati.
Si chiese dove lo avesse incontrato, in quale delle sue vite lontane quell’uomo avesse occupato un posto così importante da ricordarlo a distanza di anni o di secoli, e in modo così intenso.
Persa nel vuoto di quei pensieri confusi, alla ricerca di dettagli, segnali, elementi che la riportassero a lui, Morena non si accorse che l’uomo le si era avvicinato.
Se lo ritrovava ora a pochi passi: gli occhi non dovevano più cercare tra i passanti, erano lì, tuffati gli uni negli altri, a sfiorarsi.
Le sembrò addirittura che le foglie sul selciato iniziassero a fremere della loro stessa energia, fino a quando vide una bacchetta spuntare da sotto il mantello. Ma se, normalmente, Morena avrebbe cercato istintivamente la sua per difendersi, il frastuono che sentiva dentro la lasciò senza forze e inebetita.
Fu lui che pronunciò la formula «Immobilis!», indirizzandole al viso la punta dello strumento magico.
In un istante, tutto ciò che li circondava, persone, imbarcazioni, l’acqua stessa del canale, l’aria densa di profumi estivi e gonfia di umidità, si fermò.
Solamente Morena e quell’uomo rimasero liberi di muoversi. «Cosa stai facendo?» chiese lei, con un filo di voce.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.