“Racconti di estrema quotidianità” è per tutti noi, è universale, proprio perché quello che accade lì dentro non è nient’altro quello che accade qui fuori. Ma leggendolo il limite tra realtà e pagine del libro si assottiglierà così tanto da pensare che, in alcune casi, il protagonista del racconto siamo noi stessi.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto questo libro perché ho capito quanto un paesaggio visto dalla cima di una montagna sia uguale a quello letto tra le righe di una pagina; a quanto una penna sia molto più multifunzionale di un cellulare; a quanto si possa apprendere di più da inchiostro e carta che da carne e ossa.
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