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Scatti della mente

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Consegna prevista Maggio 2026
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“Scatti della mente” è un libro unico che utilizza la fotografia come scusa per raccontare storie, ricordi e riflessioni della vita. Attraverso un album di fotografie immaginarie guido il lettore attraverso un percorso emozionale e coinvolgente, esplorando temi come la memoria, l’identità e la connessione con il mondo che ci circonda.
Ogni capitolo rappresenta uno scatto, con un’immagine mentale come protagonista. Descrivo ogni scatto e la storia che si ispira a esso, creando un’atmosfera visiva e coinvolgente. Le storie e le riflessioni presentate nel libro sono profonde e personali, e si connettono alle esperienze e alle emozioni del lettore.
“Scatti della mente” è un libro che invita il lettore a riflettere sulla propria vita e sulla propria connessione con il mondo. È un libro che esplora la possibilità di utilizzare la fotografia come strumento di espressione e di connessione con gli altri.

Perché ho scritto questo libro?

Il mio spirito inquieto e le mie passioni si sentirono in prigione durante la pandemia, perciò si sono versati nelle pagine di questo libro. Non sono sicuro se sono io ad aver scritto il libro, o se è stato lui a venire a me perché io lo scrivessi.

ANTEPRIMA NON EDITATA

SCATTO N° 8

FOTOGRAFIA E FELICITÀ

Vorrei iniziare facendo una premessa, vale a dire che siccome non sono erudito vi chiedo di leggere questo capitolo tenendo presente che chi scrive è un comune mortale che vive una vita semplice ma felice.

Cercare di spiegare cos’è il bello è una cosa tremendamente difficile, invece provare a dire cos’è la felicità sembrerebbe essere più facile visto che ognuno di noi ha un’idea di cosa essa significhi. Ci sono infinite definizioni della felicità da parte di filosofi, psicologi, artisti, tassisti, preti, panettieri, ecc. ognuno la vede e la percepisce a modo suo.

E quindi partendo da questo presupposto mi permetto anch’io di esporre la mia versione sull’argomento.

Quando ho cominciato ad affacciarmi al mondo con la curiosità di un adolescente, spesso sono andato a cercare delle risposte dai grandi pensatori che trovavo nei libri. Ne ho letti parecchi; ma alla fine devo confessare che, forse, a causa di una mia limitata capacità intellettuale o spirituale, la definizione di felicità che ho deciso di apprendere, non viene da pensatori sublimi, né da profonde meditazioni, ma è piuttosto pragmatica e me l’ha suggerita la fotografia.

Oggi penso che la felicità sia la somma di tanti momenti belli e semplici della nostra vita quotidiana, ognuno di questi appare come un tassello di una specie di mosaico che comporrà un’immagine più o meno nitida.

Vedere questa immagine dipende solo da noi.

Dipende da una scelta.

È vero che ognuno arriva a questo mondo col suo fagotto nel quale porta già le caratteristiche della sua personalità futura, ma è anche vero che ha la possibilità di modellare quelle caratteristiche per cercare di essere chi vuole essere.

Essere ottimista o pessimista di solito è nella natura di una persona, ma è anche una scelta; lo sforzo è lo stesso, ma i risultati no.

Con la felicità succede più o meno la stessa cosa, uno può mettere a fuoco i momenti belli del suo vivere quotidiano, gioire e apprezzare le piccole cose che ci danno soddisfazioni, oppure fare il contrario cioè considerare solo le cose difficili e negative di ogni giorno.

È qui che la fotografia, ogni qualvolta vorremmo, ha una forza enorme nell’aiutarci a ricordare tanti momenti belli della nostra vita.

Riguardare delle vecchie fotografie, magari di quando ero piccolo e andavo a cavallo, oppure ero felice a una festa con i miei amici della mia adolescenza, o piuttosto i compleanni dei miei figli in cui rivedo i loro volti infantili pieni di felicità al momento di aprire dei regali, mi aiuta a tenere vivi i ricordi dei momenti belli.

Ricordare spesso i bei attimi vissuti nella nostra vita è una buona pratica, si potrebbe dire che è come andare in palestra ad allenare la nostra gioia.

Le strade della vita non sempre sono facili da percorrere, ci sono tanti ostacoli, ma offrono anche cose bellissime. E queste giustificano gli sforzi che facciamo per ottenerle.

Ogni volta che guardo quelle fotografie sento che i tasselli si muovono, si sistemano e l’immagine del mosaico appare sempre più nitida, più chiara, e comincia ad avere un senso quando metto a fuoco l’emozione che mi suscita. Le difficoltà appaiono sempre più sfocate. Sarà per questo che il puzzle assomiglia sempre di più alla mia idea di felicità?

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Juan José Senn
Juan José Senn nato in Argentina il 26 gennaio 1970, emigrato in Italia nel 1995, vive a Valtournenche in Valle d'Aosta. Spirito inquieto e curioso, si è specializzato in diverse aree della conoscenza: giurisprudenza, fisica, astronomia, fotografia e altro. Amante dello sport e la natura, appassionato di filosofia, letteratura e arte in generale.
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