È possibile perdonare l’assenza di un padre?
Questa è la domanda che angoscia la mente di Pietro, che a seguito di un brutto incidente in moto, decide di scrivere alla figlia Celeste con cui il legame si è spezzato da ormai dieci anni.
In questa lunga lettera, Pietro, racconta a sua figlia gli eventi più importanti della sua vita, dando inizio ad un viaggio temporale tra presente e passato. Tra i due c’è un mondo in sospeso, anni di profonda sofferenza, dolore e ferite da curare.
Ed è così che anni di silenzio tra padre e figlia si animano in questo scambio epistolare che si trasforma in un intreccio di vite, incontri, emozioni forti e confessioni intime.
I protagonisti ripercorrono gli anni trascorsi insieme e quelli passati lontani, cercando di rivelarsi all’altro senza maschere, di scoprirsi a poco a poco esattamente come farebbero due persone estranee che iniziano a conoscersi.
Perché ho scritto questo libro?
Scrivere questo libro mi ha aiutata a crescere e ad amarmi in modo autentico. Sono davvero convinta che i libri possano cambiare la vita, che un romanzo letto in un determinato momento della nostra vita possa fare la differenza ed è per questo che ho deciso di scrivere questa storia. Mi auguro che questo libro possa aiutare a sentirsi compresi, amati, protetti, liberi, che possa aiutare anche solo una persona a stare meglio come ha fatto con me.
ANTEPRIMA NON EDITATA
A volte vorrei tornare bambina per riprendermi tutto, tutto quello che non ho mai avuto, quello che mi manca. Ci sono giorni che mi hanno attraversata completamente, eventi che mi hanno spaccata a metà, trapassata, senza segni sul corpo, ma soltanto nell’anima. A volte vorrei tornare bambina per poter piangere liberamente, senza aver paura di esagerare. Senza essere giudicata troppo fragile, troppo sensibile, troppo emotiva. Ancora oggi mi chiedo se volessi essere forte per me stessa o se volessi esserlo agli occhi degli altri, per proteggerli. Volevo soltanto non essere un peso, un problema in più che si andava ad accatastare sugli altri. Ho creato il mio mondo dentro le mura di una stanza senza porte, ho fatto di un angolo il mio nascondiglio, di una poltrona il mio scudo.
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A volte vorrei tornare bambina perché avrei voluto che andasse diversamente. Perché da grande poi ti mancano troppe cose e a volte non sai nemmeno dove le hai perse, perché poi i baci della buonanotte li devi chiedere e se trovi qualcuno che te li da spontaneamente, senza che nemmeno tu li chieda, quella persona poi hai paura di perderla e inizi a stringerla troppo forte.
A volte vorrei tornare bambina per poter dimenticare, perché lo sai come sono fatti i bambini, che anche se sono tanti arrabbiati, poi basta poco, basta che sentano soltanto quello che hanno dentro, che si dimenticano di tutto e poi ti guardano, ti guardano per un momento e corrono ad abbracciarti.
Ornella Lenzotti (proprietario verificato)
Un libro che mi ha conquistato
Mi sono immedesimata nella trama del libro
Divorato letto quasi d’un fiato
Complimenti alla scrittrice e tanta fortuna
Cinzia Marchisio
Ho finito da qualche giorno di leggere il romanzo. Un ottimo libro, piacevole e soprattutto alla portata di tutti. Di facile lettura ma curato nei minimi particolari Consigliatissimo
Marusca Ferrero
Ho letto la bozza del libro e mi è piaciuto tantissimo…è veramente un libro che si fa’ leggere tutto d’un fiato ..la lettura molto scorrevole e la storia narrata così bene che riesci facilmente ad immedesimarti in essa….non vedo l’ora che arrivi il libro per poterlo leggere….lo consiglio assolutamente…
Giacomo La Fauci (proprietario verificato)
Un libro gradevole e impegnativo allo stesso tempo. Uno di quelli che invoglia a leggerlo “tutto di un fiato”. Originale la struttura da me rilevata (può essere una impressione soggettiva) nella quale IL protagonista comincia la narrazione e, ad un certo punto, si inserisce la narrazione DELLA protagonista. Il cambio repentino di “voce narrante” mi ha dato un bell’effetto e l’ho trovato stimolante per l’immedesimarsi nella storia. La stessa, al di là della componente di autobiografia, più o meno ampia, come dichiarato dalla autrice stessa, ha tratti universali che inducono riflessioni generali sul “modo di vivere” in generale, sulle strutture familiari e i sui problemi, sulle complicate dinamiche dei sentimenti e degli affetti umani. Un libro che vale la pena di leggere. Complimenti all’autrice.
Serafina Marchisio (proprietario verificato)
Ho letto la bozza del libro e devo dire che è un libro che intrattiene è stata uba lettura piacevole.
Mi è piaciuto lo stile scorrevole che non annoia mai e mantiene l’attenzione focalizzata sul protagonista. Consigliato.