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Semolino, purè, mela cotta – Viaggio sapienziale tra i sapori d’ospedale

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“Sembra cibo da ospedale” è una frase che viene spesso utilizzata per descrivere piatti poco appetitosi o mal riusciti. Come se non bastasse la salute precaria, si è costretti anche ad avere a che fare con un’alimentazione di dubbia qualità. Questo pensa il Mansi mentre, su una barella al pronto soccorso, aspetta l’assegnazione di una stanza per il ricovero. È convinto che sarà un’esperienza difficile anche dal punto di vista culinario. L’impatto con il cibo però lo sorprende, a volte positivamente e a volte no, ma è diverso da come lo immaginava. Decide di prendere seriamente la sua missione: recensire tutto ciò che il vitto gli recapita: taccole al pomodoro, purè, polpa di frutta, halibut. Che tipo di uomo sarà dopo questa esperienza?

Prefazione

“Scusaci, Mansi.” È quanto ti ritrovi ad ammettere inevitabilmente alla fine della lettura di Semolino, purè, mela cotta. Dai, cosa c’è di più noioso che seguire uno che mangia – e tu no –, per di più cibo ospedaliero? L’ammetto, l’ho pensato… e ora che l’ho letto mi tocca chiedergli scusa.

L’argomento dona originalità e l’ironia ne fa un divertissement piacevole. L’arguzia nel dosaggio sapiente delle parole rende le descrizioni straordinariamente immersive. Citazioni colte di ogni genere impinguano il testo, senza gravarlo ma facendone molto più che un testo – banalmente – riuscito. Tutto ciò fa di Semolino, purè, mela cotta una vera e propria opera letteraria. Fortunata.

In futuro, alunni imbeccati da abili intelligenze artificiali, in antologie à la carte, troveranno in questo libro un’occasione brillante per conoscere chi fossero i Millennial, e questi troveranno in Mansi un ambasciatore anche troppo generoso nel descriverli. Perché la cultura che trasuda da queste pagine rappresenta più che degnamente una generazione di liceali raffinati e moderni, capaci di nutrirsi di secoli di cultura senza musealizzarsi, di fare zapping tra registri narrativi così diversi da sembrare inconciliabili.

Leggendo ti ritrovi ora in un fumetto, ora a teatro, nelle pagine di un diario, in una rubrica radio, e ancora in un vero e proprio palinsesto televisivo, che sa passare dalla documentaristica al reality, dalla divulgazione scientifica al varietà di qualità, senza tralasciare trailer, previously, stacchi pubblicitari. Incredibile.


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All’inizio ti affidi con riluttanza alla narrazione di Mansi, e senza accorgertene ti ritrovi a essere guidato e accompagnato nel viaggio da più voci narranti, per poi sorprenderti nell’essere in qualche modo tu stesso a narrare. Mansi, infatti, è così bravo a dare voce ai pensieri di te lettore, nel momento giusto, che non puoi non credere alle connessioni “aroma-telepatiche” che l’autore richiama spesso, e finisci per trovarti lì, a mangiare cibo ospedaliero al posto suo, sei d’accordo coi voti che dà, anzi sei straconvinto che siano quelli giusti. Incredibile.

E poi c’è proprio lui, Mansi. Nell’intrico di registri linguistici e nell’affollarsi di domande e acute riflessioni, che spaziano dalla fisica alla filosofia fino alla matematica, l’autore – che parla di sé in terza persona come Cesare, donando epicità al racconto – si fa conoscere e riconoscere, anche con raffinata autoironia, e tu ne respiri le emozioni, il pensiero, sei con lui quando torna alla sua infanzia o alla mensa universitaria, come fossi accompagnato dagli spiriti del Canto di Natale di Dickens. In qualche occasione ne avverti pure qualche vera preoccupazione, che ti riporta in un balzo al presente, ancora più vicino a lui.

A poco a poco il viaggio si arricchisce di personaggi e compagni di viaggio, che anche a te viene da salutare, e la lettura ti risucchia e ti condanna ineluttabilmente al binge reading. Mansi lo sa, e lo scrive! Lui è in ospedale, ma non ci chiede comprensione né compatimento né altro; non siamo noi a fargli compagnia, è lui a farcela, facendoci entrare da privilegiati nella sua intima esperienza.

Dovessimo dargli un voto noi, sarebbe dura: premiarlo subito o incoraggiarlo a scrivere ancora? Preferiamo piuttosto fargli un grande e sincero augurio, dal cuore, che continui a scrivere – ne siamo avidi! – ma che non debba più scrivere da un nosocomio, perché gli vogliamo bene. E ora ancora di più, perché gli siamo sinceramente grati.

2024-11-21

Aggiornamento

Un ultimo aggiornamento! E' disponibile un album di canzoni chiamato "Satura Lanx" che accompagnano la lettura del libro, capitolo per capitolo. Per ottenerlo gratuitamente, basta taggarmi in una storia con una foto del libro sul mio profilo Instagram, a cui trovate il link accanto alla mia bio. Mi raccomando, è parte dell'esperienza!
2024-04-24

Aggiornamento

Ebbene, la campagna di preordini del mio libro è giunta al termine. Ringrazio davvero tanto tutti coloro che hanno contribuito alla causa, coloro che sui social mi hanno supportato condividendo i miei post o anche solo buttando un occhio ogni tanto, e coloro che hanno creduto nella mia buona fede. Un grazie anche a chi come Mirko e Ofelia, hanno accettato di diventare personaggi di un libro bislacco come questo. Da domani parte l'editing del libro ed entro ottobre chi lo ha preordinato riceverà una copia di "Semolino, purè, mela cotta".

Il destino di tutti, dopo questa vita, è di diventare storie. Pensateci. Mentre viviamo, seppur sempre in movimento, siamo bloccati su questa terra come in una crisalide. Le azioni che facciamo ci plasmano, così come il modo in cui decidiamo di reagire alle azioni degli altri. Tutto ciò innesca una metamorfosi che dura l'intera vita. Al termine dei nostri giorni sbocciamo come storie sulla bocca dei nostri cari e non solo. "Il nonno era una persona un po' introversa ma... "; "La zia ha avuto tanto coraggio perché..."

E conosciamo tutti il potere delle storie: infatti una volta in questa forma, a seconda di come ci siamo comportati e di cosa abbiamo fatto, siamo in grado di sconfiggere l'oblio e soprattutto di ispirare coloro che abbiamo conosciuto. Di storia in storia, come umanità facciamo passi avanti e ci arricchiamo, dalla prima storia di come è nato il fuoco alle storie di attualità che sentiamo ogni giorno.

Gerardo è diventato una storia, ma prima di farlo ha condiviso con me appena 24 ore circa, che però mi sono state sufficienti per capire che per lui era importante, anche nelle situazioni più nere, non perdere la positività e mantenere uno sguardo ironico e divertito sulla realtà. È con lui che per primo ho scherzato su cose da poco come il cibo che ci veniva recapitato ed è sempre con lui che in quella camera d'ospedale, ho parlato della vita, dei percorsi che intraprendiamo e di ciò che è importante. E tutto questo Gerardo l'ha fatto senza dimostrare mai di essere molto malato.

Questa cosa mi ha impressionato molto, ma solo nel momento in cui Gerardo è diventato una storia, perché prima non me ne ero accorto. Solo in quell'istante, quando mi è stato detto che non ce l'avrebbe fatta, ho capito che aveva un grande animo, capace non solo di sostenere il peso di quella malattia ma anche di non darlo a vedere a chi gli stava intorno. Lì ho capito che spesso nella vita non conta tanto vincere o perdere ma come reagisci a quella vittoria o a quel fallimento, per lasciare un segno positivo e ispirare gli altri.

Ho cercato di scrivere un libro in cui potessero confluire due aspetti della mia indole: uno più votato all'erudizione e uno più all'ironia. È stata una bella valvola di sfogo. E Gerardo mi era congeniale proprio perché sapeva muoversi su questi due registri. Per questo non ho esitato a inserire il suo personaggio nel mio libro. Ora è a tutti gli effetti parte di una storia, che si irradierà nelle menti di tutti coloro che leggeranno il libro.

Spero che voi tutti che avete comprato il libro potrete goderne, ma in ogni caso sappiate che avete contribuito a un'offerta nel nome di Gerardo, un uomo che ho conosciuto per poco ma che mi ha dato tanto e che mi ha permesso in una certa misura di tenere lo spirito alto durante le due settimane in ospedale, nonostante i tanti dubbi dei dottori sulla mia situazione. Gliene sono riconoscente.
2024-04-09

Aggiornamento

Il mio libro ha raggiunto e superato le 250 copie preacquistate! Questo è un grandissimo traguardo per il quale devo ringraziare la fiducia di voi tutti! Possiamo ancora spingere fino al 21 aprile! Forza! Più copie vengono preordinate, maggiore sarà il passaparola e la pubblicità intorno a questo libro, maggiore le vendite e maggiore la mia donazione all'Associazione Tumori Toscana, a nome di Gerardo, che ha condiviso con me la stanza per pochi giorni durante il mio ricovero e che purtroppo ci ha lasciato troppo presto. Grazie mille ancora una volta!
2024-01-22

Aggiornamento

Carissimi, Siamo riusciti a garantire la pubblicazione di questo buffo, eterogeneo, sperimentale libro in soli 10 giorni, a fronte dei 100 previsti. Che dire? Ne sono onorato. Vi voglio ringraziare sinceramente per la vostra fiducia e il vostro entusiasmo. Ho letto tante belle parole d'incoraggiamento da parte di alcuni di voi e ve ne sono grato. Quest'esperienza mi ha fatto sentire il vostro calore e mi ha fatto pensare molto a tutto questo: uscito dall'ospedale non mi hanno saputo dire con precisione cosa ho avuto. Sembra quasi che ci sia finito senza una vera causa. A volte, però, mi pare quasi che la ragione per cui ci sono finito sia stata proprio per incontrare i miei compagni di stanza, Ofelia, i dottori, gli infermieri, assaggiare le pietanze ospedaliere (che dopotutto devo dire che non erano affatto male).. e scrivere questo libro. A questo punto, non mi resta che perseguire il mio destino e cercare di far arrivare "Semolino, Purè, Mela Cotta" più lontano possibile! I guadagni per l'autore di un libro sono quello che sono. Ma in ogni caso, come detto più volte, devolverò la mia parte in beneficenza in memoria di un amico conosciuto in corsia. Più siamo, più cospicua sarà la mia donazione. Intendo aiutare la ATT, l'Associazione Tumori Toscana, un'associazione di volontari che aiuta i malati oncologici, 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno. https://associazionetumoritoscana.it/ Ho visto tra i nomi degli acquirenti tante persone della mia vita: amici fidati, amici di cui avevo perso un po' le tracce, parenti, studenti, insegnanti, colleghi... Grazie! È bello sentirsi sostenuti da ogni segmento della mia vita e sapervi parte di questa avventura! Ho visto anche amici di amici e nomi che non conosco: ringrazio loro in particolar modo per aver scommesso su un titolo così fuori dal comune, senza nemmeno conoscermi e dandomi credito nel mio impegno a donare il mio ricavato. Non vi tradirò! Ho visto anche alcuni nomi della vita di Gerardo: a voi va il mio abbraccio e il mio impegno! Ora. 200 copie in 10 giorni sono davvero tante, e grazie a voi mi sono assicurato la pubblicazione! Tuttavia, in mezzo alle decine di migliaia di libri che vengono pubblicati ogni anno in Italia, farsi notare non è facile. La pubblicazione non è che il primo dei traguardi per poter avere una diffusione nelle librerie d'Italia. Inoltre, la progressione dei preordini ora potrebbe subire una battuta d'arresto. Vi chiedo quindi, secondo le vostre possibilità, di diffondere la notizia della nascita di questo libro (senza diventare molesti, ovviamente!) e soprattutto i miei intenti. Convincere qualcuno a comprare un libro che parla di cibo d'ospedale, è un'impresa. Lo so. Ma a dire la verità, il cibo d'ospedale è solo un pretesto per parlare d'altro... Lo capirete arrivando in fondo al libro. E poi, il mio vero obiettivo è fare del bene. I prossimi traguardi mi consentiranno di avere maggiore attività di marketing da parte della casa editrice Bookabook (che ringrazio per questa opportunità). Vorrei far arrivare il mio libro presso le persone dedite alla beneficenza, persone che lavorano nella sanità, sia nelle mense che in corsia, persone che hanno avuto a che fare con il cibo d'ospedale e che abbiano voglia di scherzarci su, persone che amano le bizzarrie letterarie... Queste persone potrebbero essere il motore di tutto. So che tra voi ci sono alcuni che hanno già letto il libro e mi hanno già riferito a voce il loro parere; qualora voleste lasciare un messaggio tra i commenti sulla pagina di Bookabook dedicata al mio libro, ve ne sarei grato. Ce ne sono già 4... Ma quelli dei miei genitori non contano! Haha! Sapete come si dice: ogni scarrafone è bella a'mmamma soia! (Grazie mamma, grazie papà, ovviamente! Non ve la prendete, vero?) Sentitevi liberi di dire ciò che volete. Vi invito a seguirmi su Instagram @plutonio.mansi e a diffondere il mio account cosi da invogliare i miei nuovi eventuali followers a investire su "Semolino, Purè, Mela cotta". Nei prossimi giorni, tempo permettendo, pubblicherò post, storie e reel che spiegano meglio la genesi e il contenuto del libro. Potrete condividere e diffondere quello che posterò. La campagna è attiva fino al 21 aprile: facciamo valere questo vantaggio di 90 giorni! Vi ringrazio ancora una volta e vi abbraccio tutti, sperando che il mio umorismo e i contenuti che ho voluto instillare nelle mie pagine vi possano strappare un sorriso e qualche riflessione. Antonio

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Del cibo d’ospedale abbiamo sicuramente sentito parlare tutti, solitamente non con parole di encomio.
    Nell’opera del Mansi il cibo d’ospedale verrà descritto in modo che “voi umani non potete nemmeno immaginare”, accompagnandovi in un viaggio fuori e dentro il Mansi che irrevocabilmente diventerà un viaggio fuori e dentro di voi.
    Mi spinge a dire che, dopo aver letto questa esperienza del Mansi, avrei quasi voglia di farmi ricoverare per fare un viaggio tra i sapori nosocomiali anche io, ma visto che proprio il Mansi ci insegna che la salute è importante, mi limiterò a rileggere il suo bellissimo e divertente libro.

  2. (proprietario verificato)

    “Semolino, purè, mela cotta” è il titolo del primo libro di Antonio Mansi. Senza dubbio questi ingredienti così elencati non fanno assolutamente presagire pasti “pantagruelici”. Questo è ciò che ho subito pensato. E siccome sono anziano e goloso, ho storto il naso. Dopotutto il titolo è privo di presunzione, privo di allettamento, privo di seduzione. E allora perché al Mansi, mi sono domandato, è venuto in mente di scrivere un libro su questi tre perdenti gastronomici? Dopo aver subìto un leggero turbamento, ho ripensato a quell’aggettivo “pantagruelici” e mi è venuto in aiuto il celebre romanzo di Rabelais. A questo punto, con l’occhio della mente ho trasformato, senza una particolare logica, i tre ingredienti del titolo in “tre cavalieri”. Sì, in cavalieri con l’arduo compito di distruggere i denti del protagonista per impedirgli la masticazione. A questo punto, tutta l’impalcatura ha iniziato ad intrigarmi. L’ho preordinato, e dopo aver letto le bozze, ho pensato di nuovo a Rabelais, ed ho capito che il Mansi, come l’autore francese (nel quarto libro di Gargantua e Pantagruel) condanna “gli agelasti”, ossia coloro che non sanno ridere: d’altronde, nelle parole di Fryderyk F. Chopin, “chi non ride mai, non è una persona seria”; e se voi, aggiungo io, siete persone serie, vi invito a leggere “Semolino, Purè, Mela cotta.” Commento di Francesco Mansi

  3. (proprietario verificato)

    Un episodio per “True Story Magazine” … Because truth is stranger than fiction!
    Ognuno di noi affronta la vita a modo suo…Antonio lo fa con autoironia e attingendo a tutto quello che la vita gli ha insegnato finora, ma sempre con uno sguardo all’orizzonte e a quello che deve ancora avvenire. “Semolino, Purè, Mela Cotta” ne è la prova!

  4. (proprietario verificato)

    Chi più o chi meno nella vita avrà consumato dei pasti a mensa, associandone un giudizio negativo. Ecco, questo libro è in grado di farci ricredere su tutto quello che abbiamo pensato fino ad ora; anche i pasti della mensa hanno del potenziale, bisogna solo saperlo cogliere!

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Antonio Osea Mansi
Antonio Osea Mansi è nato negli USA nel 1985 e cresciuto in Italia. Dopo essersi laureato in Lettere classiche e aver insegnato italiano agli stranieri per diversi anni, ha deciso di coltivare la sua passione per il cinema d’animazione, diventando animatore e insegnante di discipline digitali. Inoltre, sta facendo i suoi primi passi nel mondo della scrittura e della sceneggiatura.
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