La prima bozza di Sorprendersi in Egitto ha rappresentato, dunque, un processo in primo luogo per me stessa, bisognosa di rendere più chiari anche a me i motivi dell’eccezionale rapporto che ho stabilito fin dall’inizio con un paese a cui non sono legata per nascita, ma verso cui provo, in qualche strano modo, un sentimento di appartenenza. Spinta dalle ricorrenti domande di amici, famigliari e, talvolta, sconosciuti, sto qui cercando di elaborare i punti focali di un viaggio sorprendente, che è iniziato nel 2017 e continua tuttora, ogni giorno, in svariate forme.
Dietro queste pagine, c’è anche un incontenibile desiderio di condividere. Fin dall’inizio, ho sentito la necessità di diffondere le infinite scoperte quotidiane su me stessa, sull’“altro” e sul nuovo paese dove avevo iniziato a vivere, come se avessi ricevuto un dono troppo prezioso per tenerlo solo per me.
Molto spesso, mi sono state rivolte domande scettiche sulle vere ragioni dietro la mia ferma decisione di stabilirmi in Egitto dopo aver completato i miei studi in Europa.
“Ah, un probabile marito egiziano?!” è stato sicuramente il commento più frequente, rivolto con una certa apprensione.
Avevo bisogno di un’alternativa ai continui tentativi di giustificare razionalmente le mie bizzarre scelte, in cerca di approvazione. Ho così preferito creare questo libro per trasmettere alcune delle mie esperienze in quel paese, tra cui particolari incontri che mi hanno illuminato, alcune emozioni che ho provato e un paio di lezioni che ho imparato.
**********
È la lingua araba che ha guidato ciò che sono giunta a denominare una “Ri-evoluzione”.
La bellezza, la profondità e la ricchezza di questa lingua hanno inaspettatamente colmato la mia vita di significato, sin dai primi anni di studio dell’arabo standard moderno (al-fuṣḥa) all’università. Ulteriormente, al mio arrivo in Egitto, un intero nuovo mondo si è aperto di fronte a me, a partire proprio dal livello linguistico.
La lingua araba egiziana, o l’egiziano colloquiale (al-ʿam-miyyah al-maṣriyyah), infatti, presenta una struttura diversa, composta da parole specifiche e basata su regole grammaticali più fluide. In altre parole, richiede che la mente passi a un altro tipo di sistema linguistico. Il dialetto egiziano potrebbe sembrare più povero, una semplificazione di quello che era una volta l’originale lingua araba unificata. Anche i suoi suoni potrebbero apparire più duri, alcune persone potrebbero percepirli più aggressivi. Nonostante un innegabile scoraggiamento iniziale, mi sono innamorata anche del dialetto egiziano. In particolare, le infinite espressioni egiziane tratte da detti popolari, canzoni e poemi hanno iniziato ad accompagnarmi attraverso questo viaggio sorprendente, aggiungendo costante ispirazione alle mie giornate.
***********
Cara lettrice, caro lettore, se sei una o un giovane che sta per imbarcarsi nell’avventura di studiare l’arabo in Egitto, potresti beneficiare, ispirarti o imparare attraverso la lettura di questo libro. Se sei una persona curiosa di sviluppare una conoscenza del posto da un punto di vista più vicino alla realtà di tutti i giorni attraverso narrazioni di esperienze personali, potresti interessarti a queste pagine.
Se hai precedentemente visitato, vissuto o studiato in Egitto, potresti ugualmente apprezzare questa lettura. In certi momenti, riconoscerai forse somiglianze con le tue esperienze; in altri momenti, potrai trovare nuove prospettive che emergono dall’approccio specifico che io presento.
Spero, inoltre, di stuzzicare l’attenzione di chiunque si imbatta casualmente in questo libro, per accompagnarvi in un viaggio che possa accrescere il potere di immaginare, sognare, imparare, scoprire, sorprendersi e, magari, aprirsi a esperienze altrettanto “ri-evoluzionarie”.
Come nel mio viaggio, alcune particolari espressioni in arabo introducono ciascun capitolo e aprono la strada a riflessioni più ampie alla base di una visione del mondo in costante evoluzione. Informazioni culturali, sociali, artistiche, linguistiche e sulla vita di tutti i giorni sono integrate nella narrazione.
sara aguzzoni (proprietario verificato)
Un tuffo nella ‘lotta personale per la libertà’, leggere ‘Sorprendersi in Egitto’ – l’opera di Veronica Merlo sul suo anno di studio vissuto al Cairo – è calarsi nel viaggio di una giovane donna alla ricerca della sua libertà lontano dalla famiglia, in un Paese straniero e profondamente diverso dal proprio di origine. Un viaggio formativo ma anche molto intimo, che si rivelerà importante per scoprire più a fondo sé stessa e quel luogo che potrà considerare ‘casa’, Veronica si lascia guidare dalle manifestazioni che di volta in volta si mostrano lungo il percorso.
Conoscere la direzione e intendere imparare lungo la strada, questa è la rotta che segue mentre sperimenta cosa significhi vivere quella che è la più grande metropoli del mondo arabo, Il Cairo, e i luoghi intorno. Dalle coste di Alessandria sul Mediterraneo, a quelle del Sinai sul Mar Rosso, dalle alture del Monte Caterina a occidente fino al deserto, fino a Siwa, e a sud fino ai villaggi dell’Alto Egitto.
Capitolo dopo capitolo, muovendosi tra le onde dei suoi ricordi, con generosità e trasporto Veronica ci disvela il suo sviluppo conoscitivo ed emotivo che ruota intorno a parole chiave che vanno da ‘energia’, a ‘concentrazione’… fino ad ‘amore’ e all’epilogo dove centrale diventano i concetti di ‘libertà’ e ‘responsabilità’. E di ‘casa’. Mentre via via matura un desiderio di restituzione per quanto ricevuto.
Del testo colpisce la continua gratitudine dell’autrice per tutto ciò che sente le sia donato da ogni incontro con persone e luoghi. Attraverso il suo racconto, Veronica ci guida alla scoperta dell’Egitto. Un Paese dove anche solo la diversità della lingua e una strada da attraversare possono rappresentare un ostacolo per chi viene dall’Europa, ma terra così piena di tradizioni e di storia, e di meraviglie da guardare, ascoltare, assaporare… Non c’è senso che non sia partecipe, in questo percorso che coinvolge la mente e il cuore e che ci introduce alla profondità di un popolo che sa esprimersi anche solo con uno sguardo o – per utilizzare le parole dell’autrice stessa – attraverso “infinite espressioni egiziane tratte da detti popolari, canzoni e poemi” che l’hanno accompagnata in questo “viaggio sorprendente, aggiungendo costante ispirazione” alle sue giornate.
Il diario di Veronica prende per mano. Per sorprenderci anche noi. Sorprenderci in Egitto.
Sara Aguzzoni