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Speciale normalità. Come diabete e celiachia hanno fatto di me un campione

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Essere allo stesso tempo una persona semplice e straordinaria sembra una contraddizione. Non per Lorenzo, che da quando ha sei anni pratica il pattinaggio con dedizione e tenacia, bilanciando le esigenze dello sport con quelle della sua salute. La celiachia e il diabete, infatti, gli presentano sfide quotidiane, alle quali risponde senza timore, dimostrando che i sacrifici e l’impegno costante possono renderti un campione, sia nella vita sia nello sport. Non è una vita facile quella di Lorenzo: le sveglie all’alba, l’insulina, i controlli continui, le gare perse, l’adrenalina, il podio più alto. Il segreto per gestire tutto? Un’incrollabile determinazione.

UN NUOVO INIZIO

Apro gli occhi, sono quasi le otto di mattina, appena qualche minuto prima che suoni la sveglia, ormai il mio corpo sa che è il momento d’iniziare una nuova giornata. Frugo tra le lenzuola, seguo il filo, alla ricerca del microinfusore, il mio pancreas artificiale. Finalmente lo trovo. Come spesso acca- de durante la notte, si è staccato dai pantaloni del pigiama e ora vaga libero tra le lenzuola. Velocemente lo rimetto a posto e mi ritrovo seduto sul bordo del letto. Controllo la glicemia. Centoventiquattro, buono. Faccio l’insulina già pensando alla colazione che mi aspetta.

È probabilmente il pasto della giornata in cui mangio di più: frutta, latte o yogurt e una fetta abbondante di torta senza glutine fatta in casa da me. Tutto un altro sapore rispetto a quella del supermercato, mai così buona e fresca. Settanta grammi di carboidrati circa, do l’ok e il microinfusore inizia a fare il suo lavoro, erogando la dose d’insulina. Nel frattempo, sono già sceso dal letto e, con gli occhi ancora socchiusi, mi dirigo verso la scrivania, sulla quale ieri sera ho preparato i vestiti per l’allenamento di questa mattina.

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La parte più difficile arriva quando cerco di infilare le calze. In bilico su un piede, stando in equilibrio precario come un fenicottero, le infilo una a una. I piedi ancora non sono pronti ad affrontare la giornata e, appena le calze tecniche li stringono, gemono, chiedono pietà e se ne vogliono liberare.

Un po’ di dolore, ma dopo qualche passo verso la cucina trovano il loro spazio. Inizio a fare colazione mentre i miei genitori e mia sorella stanno ancora dormendo; succede spesso quando vado a pattinare presto la mattina. Sto tagliando una piccola fetta extra di torta alle mele e penso: Che giorno è oggi? Giro lo sguardo verso il calendario appeso alla parete della cucina. Mercoledì. Ok, stasera dovrò cambiare il catetere, mentre dopodomani il sensore, penso tra me e me.

La mia vita è cadenzata dal diabete e dalla sua gestione. Infatti, almeno ogni dodici ore devo fare la “prova”, cioè un piccolo prelievo di sangue capillare dalle mie dita per calcolare gli zuccheri presenti nel sangue, cioè la mia glicemia. Questo mi permette di calibrare il sensore, un piccolo dispositivo a forma di conchiglia che rileva ogni cinque minuti la glicemia e il suo movimento nel tempo, avvisandomi se sta salendo o scendendo.

Il dispositivo va sostituito ogni sette giorni precisi. Ha il countdown al minuto. Il sensore manda in modalità wireless il risultato al microinfusore, il mio pancreas artifi- ciale. È connesso al mio corpo ventiquattro ore su ventiquat- tro attraverso un agocannula sottocutaneo che devo sostitui- re ogni tre giorni affinché non si infetti. Entro in macchina e accendo la radio che mi tiene compagnia fino alla pista. Mentre sto guidando squilla il microinfusore. Che palle! Sto salendo di glicemia, probabilmente avrei dovuto fare un po’ più di insulina prima. Faccio una piccola correzione; fortunatamente presto inizierò a pattinare e la glicemia comincerà ad abbassarsi.

 

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Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Questo libro è un viaggio nella quotidianità di un ragazzo che ha reso la sua vita eccezionale grazie alla dedizione ed alla caparbietà nel seguire la propria passione. Rendere quelli che per molti altri sono dei punti deboli, dei punti di forza è qualcosa che solo l’amore per ciò che si fa può rendere possibile. Il pattinaggio freestyle è sicuramente uno sport non di massa e Guslandi ha contribuito farlo conoscere, portando alto nel mondo il nome dell’Italia e dello style. Questo libro descrive il suo percorso, i suoi sacrifici, la sua tenacia, le sue difficoltà legate alle patologie che lo accompagnano e come, pur in giovane età è riuscito a gestirle in giro per il mondo. È un libro che emoziona, che insegna che l’impegno e la volontà portano a crescere in maniera sana e che nello sport si può trovare la chiave per diventare straordinari.
    È scritto bene ed è piacevole da leggere, lo consiglio vivamente.

  2. (proprietario verificato)

    Libro molto interessante! Un racconto vero e a tratti intimo di cosa vuol dire essere un atleta diabetico. Scritto in modo semplice, leggero, alla portata di tutti, per scoprire il vero mondo di Lorenzo

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Lorenzo Guslandi
Nasce a Monza nel 1997. All’età di tre anni gli viene diagnosticato il diabete e l’anno successivo anche la celiachia. Grazie al sostegno della famiglia, cresce praticando diversi sport per facilitare la gestione del diabete, ed è proprio questo ad averlo aiutato a trasformare la malattia nella sua più grande forza. A sette anni scopre il pattinaggio inline freestyle e ne fa la propria strada, diventando presto testimonial come atleta affetto da diabete giovanile e membro della nazionale Italiana. Ad oggi è stato proclamato quattro volte campione mondiale, nove volte europeo e trenta volte italiano. Nel 2021 ha conseguito la laurea magistrale in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano e attualmente lavora come creative designer e content creator. Nel 2024 ha deciso di raccontare la sua esperienza in “Speciale normalità. Come diabete e celiachia hanno fatto di me un campione”.
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