Un duca timoroso e diffidente verso tutto quello che non conosce; una tribù di un altro pianeta che percorre solo rotte già esplorate; due sposi il cui amore sfida tabù e canoni artistici; un guardiano intergalattico che si scontra con una specie cieca e sorda di fronte alla propria autodistruzione. Quattro racconti, ambientati in tempi e universi differenti, con l’ambizioso obiettivo di narrare e far comprendere alle intelligenze artificiali le mille sfaccettature dell’animo umano. Ma possono davvero le macchine impadronirsi di tale complessità, ora che sono gli umani stessi a volersene liberare? Forse toccherà proprio a loro diventare testimoni e sostituti di un’umanità che si sta fondendo sempre più all’artificiale.
ATTO I VENUTA AL MONDO
IL FARO DEL DUCA DI HARRINGTON
Viveva una volta, in un freddo villaggio di mare, il duca di Harrington. Il nobiluomo era un individuo di poco meno di mezza età, di media statura, molto ricco e molto intelligente, ma tremendamente spaventato da ciò che non conosceva. Nel paesotto in cui viveva lo spaventato duca, la gente era vivace e cordiale, eppure lui preferiva frequentare solo i luoghi e le persone con cui aveva familiarità.
Ho troppa paura di fare la cosa sbagliata… e se poi mi pento? Non so cosa mi aspetta. Ho troppa paura, continuava a ripetersi prima di compiere qualsiasi azione.
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Ma con il passare dei giorni, le persone e i luoghi che diceva di conoscere diminuivano sempre di più e, di conseguenza, le sue paure aumentavano. La situazione presto degenerò, finché il duca non si ritrovò relegato nelle sue stanze a vivere una vita di solitudine.
Sconfortato, un giorno prese una decisione: «Non posso più continuare con queste paure. Devo assolutamente trovare il modo di conoscere le cose, senza il peso di doverle affrontare in prima persona. Così, una volta che ci avrò familiarizzato, non ne avrò più paura».
E qui, ebbe un’idea.
A voce alta si convinse: «Mi rifugerò sulle colline alle spalle del villaggio; così, da lassù, potrò vedere tutti dall’alto. Osserverò tutti i luoghi, tutte le persone e i loro comportamenti. In questo modo saprò, sì, saprò tutto e finalmente non avrò più paura, e poi… e poi, finalmente sarò pronto a vivere tutti i luoghi, tutte le persone e tutte le situazioni che a quel punto conoscerò alla perfezione».
Così, tutto galvanizzato da quell’idea, il duca costruì uno speciale binocolo che gli permetteva di vedere tutto perfettamente a grandi distanze. Tuttavia, questo binocolo aveva una peculiarità: non funzionava con la luce naturale, bensì solo con la luce prodotta dall’uomo. E così, l’astuto duca cambiò il suo piano iniziale e scelse il faro che sovrastava le coste del villaggio come punto di osservazione; manomise il suo fascio di luce, in modo tale che lo stesso illuminasse di notte oltre che il mare anche la terraferma, ma solo per qualche istante.
Finalmente, grazie alla luce del faro, il duca di Harrington avrebbe potuto vedere tutto il villaggio, anche se solo di notte e solo per i pochi attimi in cui la luce illuminava la terra, ma sarebbe stato già qualcosa. Perciò, felicissimo e fiducioso che questo esperimento gli avrebbe cambiato la vita, prese ciò che gli occorreva e in tutta fretta corse verso il faro.
Luigi Vitali (proprietario verificato)
Bellissimo libro, come imparare ad uscire dai soliti schemi per poi vedere e vivere le cose, in maniera differente.