«Veramente ho alcuni ricordi, seppur vaghi. Mi ritorna in mente il volto della mia compagna, sprazzi del mio carattere, delle mie emozioni.»
«Lei è un paziente molto strano… I dottori non hanno saputo spiegarsi il suo caso. Gli altri si sono svegliati subito dopo il trattamento e non avevano alcuna memoria della vita precedente. Lei ha dormito due mesi, ma sembra avere già un buon bagaglio di ricordi, oltre che un’ottima forma fisica!»
«Due mesi? Sono stato in coma?»
«No, ha solo riposato, i dati rilevavano un’attività celebrale stabile, come non riuscisse a svegliarsi.»
«Strano.»
«Sì, molto. I medici indagheranno a dovere, anche spedendo i dati all’esterno… Ora dobbiamo procedere al secondo test, ma prima devo spiegarle bene dove si trova e perché. Altrimenti potrebbe subire traumi emozionali. Ok?»
«Ok.»
«Prima di tutto, le faccio un caloroso benvenuto a Switchland!»
***
Si avvicina e mi bacia lentamente sul collo, lasciando un’evidente traccia di rossetto. Sudo freddo. Ricordo di avere una compagna e, per quanto la vita di coppia possa essere stata difficile, sono certo di non averla mai tradita. Temo vogliosamente che la bocca possa spingersi dal collo alle lande del basso ventre, ma fortunatamente si ferma, senza innescare inestricabili dubbi morali.
Afferma: «Vede, lei e il suo partner vi siete sottoposti a un intervento particolarmente delicato, un’operazione di editing genomico, che vi ha donato un corpo nuovo, decisamente più elastico del precedente. Ora appartenete a una comunità che conta poche centinaia di membri, primo gruppo di pionieri. Dato il successo della nostra trasformazione, stimiamo che nel prossimo futuro migliaia di individui chiederanno di essere ammessi alla comunità. Grazie al suo risveglio, il tasso di successo dell’operazione ha infatti raggiunto il cento per cento.»
«Da oggi vivrà in una comunità autonoma dall’esterno. La sua vita migliorerà notevolmente a causa dell’atmosfera aperta e tollerante. Qui vivrà cullato da cultura, arte e scienza. Potrà praticare tutti i suoi hobby preferiti mentre la burocrazia penserà alle sue necessità. Provvederà a fornirle un appartamento e a garantirle sia le cure fisiche che un’adeguata formazione professionale e culturale. Al tempo stesso, dovrà lavorare sino al raggiungimento dell’età pensionistica, i sessanta anni. Continuerà il lavoro d’ufficio che svolgeva precedentemente, con un orario diminuito a trentadue ore settimanali, spalmato su quattro giorni lavorativi. Non riceverà alcun salario, perché la comunità le fornirà tutto ciò che serve a soddisfare le sue necessità. In cambio, deve essere accorto nell’utilizzo delle risorse, mantenendo uno stile di vita che minimizzi l’impatto ambientale.»
«Qui potrà realizzare uno stile di vita minimalista abbandonando ciò che è superfluo e godendosi i veri piaceri della vita. La principale fonte di svago sarà infatti l’attività sessuale. Il suo nuovo corpo è disegnato per ottenere il maggior piacere possibile, con esperienze sensoriali complete. Potrà vivere in armonia e tranquillità grazie a relazioni sociali basate sul piacere e non sull’invidia, la prepotenza e la gelosia. Nessuno a Switchland ha bisogno di possedere più dei vicini, distruggere i loro beni o prevaricare gli altri. Tutti i membri della comunità soddisfano i propri bisogni grazie a una redistribuzione completa delle risorse e una sessualità aperta.»
«Per comprendere di cosa sto parlando, mi osservi attentamente.»
La bellissima infermiera schiocca le dita e si tramuta in un cinquantenne basso, pelato e ricoperto di peli sulle gambe e sul petto. Il nuovo corpo continua a indossare la precedente divisa da infermiera sexy e il trucco non si è disperso. Mi lancia due baci con le labbra ricoperte di rossetto. Strabuzzo gli occhi ritirandomi terrorizzato. Lui sorride.
«Questo è il potere dello switch. Chi si è sottoposto all’operazione può cambiare sesso quando preferisce, tramutandosi in una macchina sessuale di assoluta perfezione. Le donne si tramutano in maschi prestanti, dal pene lungo e tozzo, capaci di resistere ore prima di inondare il partner con un copioso fiotto di sperma. Gli uomini diventano ragazze da urlo, con seni abbondanti, bocche rotonde e orifizi estremamente lubrificati. Anche il corpo originario riacquista vigore, invecchia più lentamente ed è più prestante. Piccoli problemi, come aerofagia, tendiniti ed emorroidi, vengono cancellati. Ma, come vede, non ci si può aspettare miracoli.»
«Lei possiede un corpo fantastico, che potrà utilizzare al meglio, per divertirsi come e con chi gli va. Ovviamente riserverà una particolare attenzione al partner, ma può guardarsi intorno. Secondo le regole di Switchland, non si verifica il tradimento quando uno dei copulatori utilizza il corpo artificiale, chiamato Avatar. Di conseguenza, se le praticavo una fellatio per rivitalizzarla, non avrebbe dovuto farsi scrupoli morali, dato che in realtà sono un uomo. Viceversa, lei potrà esercitare un’attività sessuale completamente libera quando si trasformerà in donna.»
Ho visto la trasformazione con i miei occhi. Fatico a crederci. Mi sono veramente sottoposto a questo trattamento per rinunciare a una vita precedente e affogare nel sesso tutto il mio senso di inadeguatezza? La prospettiva è certamente allettante. Sono sicuro di non essere stato un rubacuori. I partner con cui ho praticato l’attività sessuale si contano sulle dita di una mano e mi eccita l’idea di poter fare sesso in abbondanza. Ma qual è il senso di tutto ciò? Relazioni sociali basate sul sesso non potrebbero essere così superficiali da far rimpiangere il mare di inadeguatezza dove navigavo? Sicuramente mi trovo dentro uno strano sogno da cui mi sveglierò a breve. Ma appare tutto così reale.
L’uomo schiocca nuovamente le dita e si trasforma nell’affascinante infermiera. Mi invita ad alzarmi e andare davanti allo specchio dove eseguire il secondo test. Fa un cenno col capo come a chiedere se sono sicuro di voler procedere. Annuisco. Sono divorato dalla curiosità di vedere la mia versione femminile. Mi spoglio completamente, rimuovo pure i calzini, posiziono la schiena dritta e schiocco le dita.
***
Osservo attentamente quella donna alta e slanciata, dai capelli lisci, lunghi e neri, gli occhi verdi e leggermente allungati, accenno orientale che non tradisce il profumo mediterraneo del viso, caratterizzato da una carnagione olivastra. Le labbra sono carnose senza cadere nell’eccesso, come i seni abbondanti ma rotondi e proporzionati, che filano via verso i fianchi snelli e le lunghe gambe sottili. Non si intravede un filo di grasso in eccesso. La pancia appare piatta come se gli ultimi mesi avessi svolto quotidiani esercizi addominali, anziché rimanere distesa su un letto. L’infermiera poggia la mano sulla spalla nuda e mi invita a toccare il mio nuovo corpo.
Seppur stordita e frastornata, mi sento bene in quel corpo nudo, così perfettamente modellato, che ammiro affascinata ed eccitata. Istintivamente, tocco la mia vagina, come a controllare se sia vero che non possiedo più quel pene cui ero così affezionata. La mano scivola lungo il taglio dove si dischiudono gli orifizi femminili. Riconosco istintivamente l’uretra. La mano scivola sulle labbra e sul clitoride. Uso indice e medio per sfiorarne il punto più tenero e delicato. La mia vagina appare talmente accogliente che sono sufficienti quei pochi tocchi per inumidirsi.
Comprendo di essere dentro una macchina sessuale, voluttuosa, eccitata, pronta a tutto per soddisfare le proprie voglie. Vorrei immediatamente fare sesso, con chiunque, con qualsiasi cosa. Non la trovo una sensazione piacevole, perché posseggo una mente troppo razionale per rendermi improvvisamente schiava del corpo. Tolgo le mani dai genitali. Le porto ai seni dove sfioro i capezzoli provando ancora una volta grande eccitazione. Tasto e maneggio tutto il resto, dai glutei sodi e privi di smagliature ai piedi così fragili e delicati. L’infermiera afferma stupita che gli altri pazienti, dopo pochi secondi, avevano già supplicato un rapporto sessuale. Io sembro invece più preoccupata a interagire col nuovo corpo.
La voluttà è necessaria per procedere al terzo e ultimo test. Per verificare che l’intervento sia terminato correttamente, entrambi gli orifizi devono essere preliminarmente penetrati. Il procedimento può essere svolto dall’infermiera stessa in versione maschile, ma non è certo la soluzione più sensuale. In genere, i pazienti scelgono di fare sesso con l’infermiere, una donna capace di trasformarsi in un robusto ragazzo, ben dotato e dai modi teneri. Altrimenti, si può ricorrere al metodo saffico, ma è altamente sconsigliato.
Non avendo mai avuto rapporti sessuali con altri uomini, il metodo saffico mi pare quello meno traumatico, ma l’infermiera assume una faccia scettica. Non essendo dotata di un pene, dovrebbe usare tecniche meno ortodosse, più brutali e invasive. Tra l’altro, non comprende la mia resistenza a copulare con un uomo, dato che gli altri pazienti si erano subito sentiti a proprio agio nella nuova identità femminile.
I dubbi dell’infermiera mi fanno protendere per un rapporto sessuale ortodosso. Si avvicina un uomo alto e robusto, coperto delle sole mutande. Ha i capelli neri, corti e leggermente ricci. Lascia intravedere una leggera barbetta ma è privo di peli sul petto e sulle gambe. Pare di poche parole. Accenna: «Preferisci una posizione semplice, come il missionario, oppure qualcosa di più complicato?». Rispondo che il missionario è perfetto. Mi prende con le sue braccia forti e avvolgenti per coricarmi amorevolmente sul letto dell’ospedale. Prova a baciarmi ma sono restia. Mi osserva sospettoso della mia riluttanza. Usa le mani e la lingua per interagire con il mio corpo, concentrandosi sul collo e sui seni. La sua mano scende lentamente sfiorando l’addome e raggiungendo il clitoride. Massaggia la mia vagina mentre prova a baciarmi una seconda volta.
Inizio ad eccitarmi. Sento la mia vagina bagnata e cresce la voglia di sentire quel corpo estraneo dentro di me. Mi abbandono a un bacio follemente appassionato. Sorride e si toglie le mutande per mostrare il suo pene eretto, perfetto nella sua forma. Non posso fare a meno di toccarlo. Devo avere una stupidissima espressione felice. Eccitato, prende le mie mani, le intreccia con le sue e le stende sul letto, sopra la mia testa. Il suo pene entra facilmente dentro la mia vagina, causando un piccolo dolore e un immenso piacere. Sono sopraffatta dal godimento.
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