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Tania ha venticinque anni, è una sviluppatrice ed è nata e cresciuta a Siracusa, circondata da affetti e certezze, tra cui Clara, la sua migliore amica, molto diversa da lei ma da sempre un punto fisso nella sua vita. Il mondo di Tania, però, cambia radicalmente quando si scopre innamorata in modi diversi, ma nello stesso momento, di due ragazzi: Luca e Marco. Tania non vuole rinunciare a nessuno dei due, ma sa che deve venire a patti con la società, che pretende che abbracci uno stile di vita normale. Tania, però, non vuole farlo e non capisce neanche perché dovrebbe. E, poi, che cosa significa essere “normale”?

PREFAZIONE

«Ti ricordi quando mi hai chiesto di celebrare il tuo matrimonio? Ecco, è arrivato il momento di ricambiare il favore. E no, non mi sposo.»

Sarebbe stato più facile mettere insieme un discorso per il matrimonio di Chiara. Invece lei mi ha messo in mano una responsabilità ancora più grande, quella di consegnare al mondo questo libro, il frutto del suo primo grande amore: la scrittura.

La responsabilità di presentarlo senza volerlo spiegare. Di interpretarne le emozioni, pur non traducendole. Di sintetizzarne il senso, con l’ambizione di coglierlo a pieno.

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E allora potrei dirvi che Tania – Uno più uno non fa due è un romanzo d’amore, perché l’amore muove i protagonisti e li fa correre e inciampare, cadere e poi volteggiare. L’amore declinato al plurale, l’amore amicale, quello familiare. Un amore che ci fa sussultare a ogni pagina e impallidire a capitoli alterni.

Ma non basterebbe.

Allora, aggiungerei che Tania è un romanzo biografico, che contiene un po’ della vita di Chiara, un po’ della mia e – spoiler – anche un po’ di quella di tutti voi.

Ci sono il mio soprannome da una parte e il mio cognome da un’altra, eppure io non sono io e i contorni della mia vita sono talmente amalgamati con i vostri, che io stessa non so più chi sono.

Capitolo dopo capitolo, c’è un po’ di saggezza di cui mi approprio e una buona dose di follia che disapprovo. Ci sono avventure che ho vissuto e altre che ho sognato, e il confine fra le une e le altre risiede solo nella mia memoria (e in quella del mio iPhone).

Ma anche se vi dicessi questo, starei lasciando fuori la parte più importante, il senso di questo libro.

Potrei, allora, azzardare che Tania è un romanzo che strizza l’occhio all’esistenzialismo, perché dentro ci sono tante delle domande scomode che raramente abbiamo il coraggio di porci a voce alta e perfino qualche risposta.

È vero che tutti vogliono una vita normale?
E, cos’è normale?
Eppure, c’è un’altra verità ancora.
Tania è la storia di una vita che non si accontenta degli intrecci ordinati del caso, che si aggroviglia con il vento e si spettina con la salsedine.

È un’impronta che a ogni onda che avanza non ha paura di riaffondare nella sabbia, ma è impaziente di creare un’orma nuova.

È un’infrastruttura mentale solida a cui a un tratto viene il singhiozzo, error system, schermata blu, è necessario riavviare tutto il sistema.

È una speranza per tutti quelli che si sentono sbagliati o inadeguati solo perché non conformi. Anche solo a volte, in certi luoghi o con certe persone.

Tania è una boccata d’aria fresca per chi si aggira, annoiato, nel tunnel del perbenismo quotidiano.

Leggendo Tania, possiamo darci tregua per qualche ora e riconoscere di essere fragili, e dunque frangibili. Tutti, senza distinzioni.

Possiamo darci il permesso di vedere la molteplicità di pezzi di cui siamo fatti come una ricchezza, non un difetto di fabbrica e (perché no?) per qualche ora possiamo pure smettere di prenderci sul serio, sorridere delle nostre fragilità e, magari, anche perdonarci un po’, ammettendo la possibilità che “uno più uno non faccia (sempre) due” e che “domani il sole sorgerà lo stesso”, indipendentemente dalle nostre scelte, dai nostri azzardi e dai nostri errori.

Tanto vale restare fedeli a noi stessi e “al diavolo tutti gli altri”.

Arianna Stoli

 

LUCE

«Bianco o rosso?»

«Stai scherzando, vero? È luglio, sono le quattro del pomeriggio e ci sono ottanta gradi. Bianco ovviamente, e non sognare di farti vedere se la bottiglia non è ghiacciata.» Clara riattaccò il telefono ridendo.

Possibile che dovesse spiegarle sempre tutto?

Da che ne avesse memoria, Tania aveva voluto essere istruita su ogni cosa. Non le piaceva avere un’opinione sua, voleva essere sicura di avere l’opinione giusta e, per sapere cosa fosse giusto e cosa no, bisognava che fosse Clara a spiegarglielo.

Clara era quella che divorava tonnellate di libri, Tania si infastidiva perfino all’idea di leggere il tempo di cottura sui pacchi della pasta.

Le due amiche non avrebbero potuto essere più diverse.

Clara si era laureata in Antropologia e aveva vissuto all’estero, sperimentando un’avventura dietro l’altra.

Tania, dopo il diploma, aveva intrapreso studi informatici ed era diventata sviluppatrice. Aveva preferito studiare a Catania e fare la pendolare da Siracusa, niente viaggi né avventure straordinarie, non aveva mai lasciato casa di mamma e papà e nemmeno ne aveva la minima intenzione.

Nel corso della loro lunga amicizia, Clara aveva condiviso idee e conoscenze con Tania e questa ci aveva costruito sopra il suo sistema di valori, senza bisogno di aprire un libro né di spostarsi da casa.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

Commenti

  1. Martina Serra

    (proprietario verificato)

    Incredibile la descrizione dell’area geografica in cui la vicenda è ambientata, per non parlare del modo eccezionale di trattare un tema così attuale

  2. Alda Cescato

    Letto d’un fiato. Scrittura scorrevole, giovane, ma allo stesso tempo matura. Affronta con leggerezza un argomento scottante. Chi di noi non è mai stata corteggiata da più di un uomo? Quale decisione abbiamo preso o non preso? Insomma mi è piaciuto, e il finale…beh ho cercato se c’erano altre pagine…
    Attendo (se ci sarà) il seguito.

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Chiara Allibrio
Nasce a Siracusa nel 1986, ma la sua famiglia si sposta spesso e lei pianta le sue radici nella letteratura, iniziando a leggere, per godere di una compagnia che nessuno possa costringerla a lasciare, e a scrivere, per non dimenticare tutti gli altri. Inizia il liceo linguistico a Treviso, ma lo finisce a Siracusa e, dopo il diploma, consegue due lauree in Lingue e Letterature straniere, continuando a spostarsi tra il Veneto, la Sicilia e la Francia. Attualmente vive a Siracusa dove insegna italiano e inglese.
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