Per il figlio, invece, esisteva unicamente il suo laboratorio di astronomia. Il mondo fuori da quelle mura non aveva alcuna importanza. Egli costruiva con grande ingegno telescopi per guardare la volta celeste. Casse di lenti e strumenti ottici giungevano ogni mese dall’Olanda e nelle notti di luna piena lo si poteva vedere, appollaiato come un falco sulla torre del castello, scrutare per ore il cielo scuro e lontano. Colmo delle sue passioni, Filippo Altieri bastava a se stesso; gli altri dovevano solo obbedire. La servitù accorreva al minimo cenno a esaudire le sue richieste continue, esagerate, senza limiti di orario e pretese. Il conflitto con il conte padre, sempre in agguato, era esploso dopo la morte di quest’ultimo. La strenua difesa del patrimonio che aveva assillato suo padre divenne per Filippo disinteresse, scelte incaute e folli sperperi, tanto che in sette anni le ricchezze degli Altieri si esaurirono quasi completamente. Ma a Filippo nulla importava della rovina ormai imminente.
La sua capacità di osservazione era lucida e infallibile: bastava poco ai suoi occhi indagatori per notare ciò che non rispondeva agli ordini impartiti. Le esplosioni di rabbia erano divenute famose e la servitù tremava quando Filippo Altieri usciva dal suo laboratorio e vagava, scrutando persone e cose, per il grande palazzo. Eppure, insieme a questi aspetti così sgradevoli, Filippo possedeva un fascino particolare. Quando egli sorrideva si illuminava il mondo, dentro e fuori di lui. Gli occhi un po’ socchiusi, inclinati verso il basso, sembravano chiedere e donare amore incondizionato. Le donne impazzivano per lui, immaginando di poterlo salvare. Nell’intento di tale impresa si gettavano senza riserve e, se avveniva l’incanto di un breve innamoramento, ne portavano il segno a lungo. Filippo no: si allontanava dall’amante di turno all’improvviso e richiudeva il suo magico sorriso dentro il suo cuore sofferente e nel suo laboratorio. Abitava di preferenza nelle sue campagne e di rado si recava a Firenze. Questo accadeva solo se lo spingeva la necessità di parlare con qualcuno del gruppo di Pietro Masson, personaggio illustre e illuminato che riuniva intorno a sé i migliori intellettuali del tempo.
Erano le discussioni infinite che lo attiravano, il sostenere opinioni contro tutto e tutti. Una guerra senza vincitori. Alcune volte, durante quelle riunioni, sembrava che egli parlasse per sé; la presenza degli altri era solo l’illusione di una comunicazione nella realtà impossibile.Lo stare insieme parlando di scienza bastava a tutti quegli ingegni, anche se a volte la comprensione reciproca non era assicurata. L’aria che si respirava in quelle stanze sapeva però di genio e in nessun altro luogo avveniva uno scambio così intenso.Durante uno dei suoi brevi soggiorni a Firenze, Filippo Altieri venne invitato a casa di Masson, in occasione di una visita a Firenze di Melchiorre Gioia. Il filosofo si era occupato a lungo dell’influenza delle sensazioni sull’energia delle facoltà intellettuali. Riuscire ad ascoltarlo era un’occasione unica, tanto da convincere Filippo a superare il consueto riserbo e decidersi ad accettare l’invito.
Claire Fine (proprietario verificato)
Ecco un bel romanzo…una narrazione attenta,accurata e arguta che mi ha permesso di conoscere molti attori protagonisti di vicende di vita,con luci ed ombre ma estremamente coinvolgenti! Figure femminili moderne che,seppur tormentate,a tratti rinascono e trovano la loro giusta dimensione. La vita dà e toglie ma spesso dona saggezza ed equilibrio.Margherita è tutto questo e l”anima del romanzo è la “tela bandera” della sua vita. Piacevole,molto piacevole
Manuela Tamburelli (proprietario verificato)
Il romanzo di Pina Vari Tela Bandera ci riporta alla tradizione del
romanazo storico della lettertaura ottocentesca dove la Grande Storia
si intreccia con le vicende del quotidiano e i sentimenti di coloro
che di esso fanno parte, pur non essendone direttamente coinvolti.
La vita dell’affascinante protagonista di questo romanzo si sviluppa
con i momenti più salienti del nostro Risorgimento a cui alcuni
personaggi partecipano anche direttamente.
La storia ci avvince perchè ci propone figure femminili d’epoca ma anche attualissime che ci coinvolgono in vicende romantiche, drammatiche e spesso dolorose che
l’universo femminile riesce sempre ad affrontare non solo con
coraggio, ma senza mai abbandonare la prospettiva del futuro.
La bellissima campagna maremmana non è solo uno sfondo agli episodi del
romanzo ma un vero e proprio interlocutare per i vissuti e le emozioni
della protagonista.
claire ballantyne (proprietario verificato)
Un bel libro, una lettura piacevole e avvolgente che ti porta in posti incantevoli insieme a personaggi poco convenzionali, affascinanti.
Tiziana Jacoponi (proprietario verificato)
Un ritratto di donna libera,indipendente, capace di scegliere il meglio per se stessa a dispetto delle convenzioni sociali. Il romanzo racconta la storia di questo percorso verso l’autonomia e il desiderio di essere donna in un tempo lontano. Siamo in Italia alla fine del XIX secolo in provincia, nella regione Toscana; In un viaggio interno ed esterno che porta da Firenze alla campagna della Maremma al mare… Un personaggio attuale, un raro esempio di modello femmminile vincente da leggere e rileggere.
Tiziana Jacoponi (proprietario verificato)
un ritratto di donna libera,indipendente, capce di scegliere il meglio per se stessa a dispetto delle convenzioni sociali. Il romanzo racconta la storia di questo percorso verso l’autonomia e il desisderio di essere donna in un tempo lontano. Siamo in Italia alla fine del XIX secolo in provincia, nella regione Toscana; In un viaggio interno ed esterno che porta da Firenze alla campagna della Maremma al mare… Un personaggio attuale, un raro esempio di modello femmminile vincente da leggere e rileggere.
Giovanna Mascolo (proprietario verificato)
“Una donna capace di scegliere la vita piuttosto che la morte”. Dal nodo iniziale del dolore, lungo tutto il libro, attraverso scioglimenti e pause di riflessione esistenziale, si arriva al capo del filo, che è sempre lì, pronto per essere infilato nell’ago paziente che tesserà legami, dove ognuno è al suo posto, il posto giusto, l’unico posto possibile. Fondale e trama pezzi di storia e di terra italiana, bella, ricca, gustosa, odorosa, balsamica. Grazie per questo bel libro. “L’incantesimo si era concluso e la realtà tornò a bussare alla porta di tutti”.
Laura Walli (proprietario verificato)
E’ un libro che non puo’ mancare nella libreria, sopratutto in un momento storico
cosi pesante . E’ ben scritto ed e’ molto piacevole immedesimarsi nei personaggi, mentre leggevo mi sembrava di essere in uno di quei bei sogni da cui non ci si vorrebbe mai svegliare. Questo libro fa bene all anima e al cuore! Amo i romanzi e le storie, amo ascoltare le vite raccontate con sapienza ed allegria, sono i momenti piu belli che si condividono con le persone care e proprio perchè adesso non e’ molto facile godere della condivisione questo libro vi salverà dalla nostalgia.
Barbara Picchi (proprietario verificato)
Margerita, come tante donne della nostra generazione, è il baricentro per i suoi figli e per le persone, giovani e anziane, che la circondano nella splendida Maremma e dà a ciascuno il loro posto in una affettiva e rispettosa famiglia allargata. Tela Bandera sollecita il meglio che è in noi.
Marcella Scottop (proprietario verificato)
“Il mare a quell’ora era sempre calmo e lucente”, si in questa sapiente tessitura di eventi, emozioni,che ci ricordano quanto le nostre vite siano determinate e connesse con i tempi che viviamo, c’ è anche spazio per la natura partecipata con tutti i nostri sensi, radice e nutrimento.leggere tela bandera mi ha fatto bene.
Era Marcelli
Una lettura piacevole e interessante. Tante storie intrecciate tra loro.