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In tenda sul Cammino dei Briganti

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La campagna di crowdfunding è terminata, ma puoi continuare a pre-ordinare il libro per riceverlo prima che arrivi in libreria

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Consegna prevista Agosto 2023

Questo libro parla del Cammino dei Briganti. un percorso a piedi ad anello di 100km che attraversa i territori che un tempo erano il regno dei Papato e quello dei Borbone. I sentieri percorsi un tempo dai briganti, oggi accolgono il camminatore in cerca di un percorso aspro, crudo, con ben poche comodità ma con il desiderio di riscoprire se stesso, tramite i profumi, gli odori e le persone che popolano queste terre. Una avventura che ci si è presentata davanti un giorno, scorrendo la home dei social e che ci è apparsa come la soluzione alla nostra ricerca di una rinascita interiore, una nuova felicità in seguito al senso di annullamento che il Covid e il lockdown avevano portato con se. Questo libro celebra un ritorno all’essenziale, alla lentezza e a ciò che realmente è importante per la nostra serenità. In una società che fa del superfluo e del multitasking i propri cavalli di battaglia, ritorniamo a camminare e ad ammirare le meraviglie che la natura ci offre.

 

 

Perché ho scritto questo libro?

Una piccola guida, un approccio diverso ed aggiuntivo a questo Cammino, essendoci noi accampati in tenda e in totale autonomia per il cibo con indicazioni tecniche e consigli
Far ricoprire al lettore il senso di rinascita interiore che il camminare porta con se, che passa per il ritorno all’essenziale e per la fatica fisica.
vorrei che questo libro rendesse più famoso il cammino dei briganti, permettendo alle popolazioni locali di tornare a ripopolare questi luoghi tramite il turismo lento.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Abbiamo preso questa decisione mossi dal desiderio di fare qualcosa che ci avrebbe permesso di ritrovare noi stessi, dopo più di un anno di sofferenze dovute al Covid.

Questo periodo ci ha messo a dura prova sia fisica che mentale, forse più di quanto potessimo immaginare.

Nel corso del primo e del secondo lockdown, io e Simo siamo rimasti sempre molto concentrati su di noi, aiutandoci e sostenendoci a vicenda nei momenti più duri.

Dove non arrivava uno, sopraggiungeva l’altro; quando uno dava segni di cedimento, l’altro tirava fuori energia e motivazione per entrambi.

Avevamo capito che ci aspettava un periodo duro, che tra l’altro ha coinciso con l’inizio della nostra convivenza e la fine dei lavori in casa.

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E così, tra uno sforzo e l’altro, i mesi sono passati, fino a che, un bel giorno l’Italia è finalmente tornata “zona gialla” e noi siamo potuti uscire dal torpore delle nostre mura. Così siamo tornati a praticare in libertà l’attività che amiamo, l’arrampicata sportiva.

Preparare lo zaino, l’attrezzatura, intraprendere il sentiero per le pareti, ci è sembrato così strano e “nuovo”. Una sensazione di smarrimento dove senza motivo, non riuscivamo a sorridere nonostante la libertà e le nostre passioni fossero tornate a portata di mano finalmente.

I sentieri, il bosco, le montagne, niente era cambiato. Forse tutto era stato nuovamente inghiottito dalla natura che, di fronte alla mancata presenza dell’uomo, aveva ripreso possesso di quei luoghi.

Era tutto lì, immobile, come un amico che attende con ansia il nostro ritorno.

Ma, invece di sentirsi carichi di energie e desiderosi di riprendere in mano le nostre vite, ci siamo ritrovati esausti, prosciugati nel profondo delle nostre intimità.

Le piccole vacanze che riuscivamo a concederci, rimandate da tempo non arrivavano a riportarci a galla, anzi, ci stancavano ancora di più.

Qualcosa non andava, ma non capivamo l’origine di questo malessere o forse non volevamo semplicemente ammettere di essere sfibrati.

Una debolezza diversa, mai provata prima, profonda, primordiale, all’apparenza incurabile.

Un giorno, in viaggio in auto verso Camaiore e le nostre falesie di arrampicata, abbiamo infine avuto il coraggio di dirci quello che sospettavamo da tempo, che eravamo esausti nello spirito, che dovevamo trovare una soluzione e che solo una esperienza diversa da tutte le altre ci avrebbe permesso di ritrovare il nostro centro per tornare in armonia con noi stessi e con gli altri.

Una mattina, mentre distrattamente scorrevo la “home” su un social, per puro caso, mi imbattei nella pubblicità del “Cammino dei Briganti”, apro il link corrispondente e il video che lo descrive mi lascia folgorata.

Improvvisamente una fiamma si accende dentro di me, capisco che questo è proprio quello di cui abbiamo bisogno e lo propongo subito al mio compagno che accetta con entusiasmo affidandosi alle mie sensazioni positive.

A volte sembra che la natura ti invii dei segnali chiari, quando meno te l’aspetti, come a volerti dire:

“hai bisogno? Sono qui!”

Io sono una insegnante di canto ed una cantante. Il mio lavoro prevede l’essere immersi nella musica per gran parte delle giornate.

Tuttavia, ogni lavoro che siamo chiamati a svolgere, porta con sé un andamento temporale da seguire, che sia volontario o frutto di una regola.

Il problema di vivere in una società contemporanea, digitale e ultraveloce, è che essa ti impone un determinato “ritmo”.

Non si tratta di leggi scritte, né di decreti governativi (a cui ultimamente ci eravamo abituati), ma di una corrente inesorabile e dirompente della quale, se non vuoi uscire, devi farne tua la velocità.

Uno stile di vita che mal si concilia con la lentezza e la ricerca dell’armonia con noi stessi, che al contrario, forse richiede di fermarsi, riflettere e vivere nel qui ed ora.

Ciò si traduce nell’impossibilità di cogliere segnali di sofferenza personale, fino a che non diventano talmente giganti da essere evidenti; né tantomeno di scorgere la soluzione, la via giusta, la strada verso la felicità autentica, perché troppo impegnati a correre verso una tendenziale sensazione di benessere data dai soldi, da un lavoro sicuro e da beni materiali.

La nostra soluzione era lì a portata di mano, un lungo viaggio a piedi con poche, minime comodità e tanto tempo per stare in silenzio, riflettere e scoprire nuove realtà.

Questa è la motivazione che ci ha spinto ad intraprendere una avventura di questo tipo, ma siamo sicuri di aver in qualche modo coinvolto anche molti di voi con le nostre parole.

Io e Simone facciamo tanta vita all’aria aperta, siamo abituati a passare i nostri week end e gran parte delle nostre vacanze bivaccando; perciò, è venuto a noi naturale decidere di percorrere questo cammino in tenda e in totale autonomia alimentare.

Siamo entrambi convinti che la rinascita interiore, passi innanzitutto per la ricerca dell’essenziale e l’allontanamento dai confort che non siano necessari alla sopravvivenza.

Questo racconto non deve e non vuole essere sostitutivo dell’opera letteraria ufficiale del cammino. Leggerete un diario di viaggio/guida dedicato in modo specifico a chi come noi, ha deciso di percorrere questo Cammino in totale autonomia, non mancando però di contribuire economicamente per quanto possibile alle attività ricettive del territorio. Un racconto che vuole essere anche un piccolo riferimento, con alcune info utili per chi decide di dormire in tenda.

Un approccio aggiuntivo e diverso, corredato da una componente emotiva importante, perché questo Cammino ci ha cambiato dentro e non potevamo non condividere tutto questo con il lettore.

2022-12-06

Aggiornamento

Ciao a tutti!! vi scrivo per comunicarvi un importante traguardo! insieme abbiamo raggiunto e superato la soglia del 30%!! E' un grande risultato, la strada verso il 100% è ancora lunga ma ci tenevo molto a ringraziarvi per il sostegno che tutti voi mi state dando in questa campagna. Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a un sempre valido "passaparola" con chiunque pensiate possa essere interessato a questo tipo di lettura. Ogni acquisto per me è un piccolo grande passo verso la realizzazione del mio sogno. Grazie ancora! Barbara

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Barbara Santucci
Mi chiamo Barbara Santucci, sono nata nel 1988 e abito a Donoratico insieme a mio marito Simone nella nostra cascina di famiglia in campagna. Sono una cantante professionista e una insegnante di canto moderno. Adoro la vita all'aria aperta, amo fare passeggiate per la mia campagna e abbiamo fatto numerose escursioni sulle Alpi Apuane. Siamo entrambi "climbers", facciamo parte di un gruppo di arrampicatori e ogni week end ci ritroviamo sempre per andare ad arrampicare in meravigliose pareti immerse nella natura. Amo documentare ogni avventura che intraprendo, per questo nel mio zaino da trekking non manca mai un piccolo quaderno e una penna.
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