Jack Tyler, pirata e baleniere reclusosi nella nativa Nantucket, incontra un vecchio conoscente, il contrabbandiere Peter Burlack, che gli rivela di avere rincontrato Paul Dragon, guerrigliero e rivoluzionario, chiamato anche Paul il Corso.
Paul, in esilio su un isolotto vicino a Cuba, risponde alla lettera del compare, dando inizio a una fitta corrispondenza. La stessa corrispondenza, tuttavia, riporta sulle loro tracce antichi nemici che da tempo aspettavano nell’ombra: in particolare el capitán, il capitano Cornado, ufficiale dei servizi segreti della Marina imperiale spagnola, alleatosi con la Casa di San Giorgio, nemesi di Paul il Corso, e dei suoi genitori prima di lui.
Comincia così uno scontro a distanza fra Cuba e Nantucket, Cartagena delle Indie e Nassau, poiché i due pirati, braccati e attaccati, decidono di dare battaglia ai loro avversari, chiudendo per sempre il cerchio di ciò che accadde sedici anni prima. In questa avventura sono aiutati da nuovi e vecchi compari, mentre proseguono a scrivere il resoconto delle loro avventure.
Nel finale troviamo Jack Tyler incarcerato a Nassau, nelle mani della cellula dei servizi al comando del capitán; il baleniere aveva appena ritrovato l’amico Moha, l’imponente gigante africano in precedenza dato per morto, e conosciuto il dottor Johnson (dottor maialino), a cui si era presentato con lo pseudonimo di Black. In prigione, scopre di avere un alleato: Morris, un cuoco pirata infiltrato fra gli spagnoli.
Paul Dragon è invece diretto a Nassau insieme al compatriota Andria Viscuvatu e ai bandidos di Miguel e Carmelita, pronto a liberare Jack che, appena prima di essere fatto prigioniero, si era messo in contatto con quattro grandi pirati e piratesse dell’epoca: John “Calico Jack” Rackham, Mary Read, Anne Bonny ed Edward Teach, noto a tutti con il nome di “Barbanera”.
1702 – Mar dei Caraibi
Isabel de la Guardia y Fleura de la Vida, principessa spagnola figlia del viceré del Perù, non potendo tollerare i soprusi inflitti dall’Impero spagnolo agli indigeni e alla popolazione locale, e affascinata dalle idee democratiche di Paul Dragon – che sta addestrando un gruppo di ribelli proprio contro l’Impero –, decide di ribellarsi contro suo padre e il suo Paese per dare vita a una rivoluzione, assumendo lo pseudonimo di Marie Anne.
Per farlo, tuttavia, necessita di fondi, che sa già dove trovare: è infatti venuta a sapere che gli spagnoli stanno cercando un enorme carico d’oro che gli uomini del famigerato capitano Vasquez strapparono al monte Huascarán, in Perù, vent’anni prima e che ora giace disperso, a causa di una maledizione lanciata da un misterioso sacerdote indigeno. Così, la principessa impiega la sua guardia del corpo, il tenente Marcelo de la Venderia, per chiamare a raccolta una serie di avventurieri che potranno esserle utili allo scopo.
Tra questi, il capitano Vince, il pirata per eccellenza, comandante di uomini mirabilmente addestrati e devoti. Dopo anni trascorsi a costruirsi la reputazione di più spietato e terribile pirata dei Caraibi, tormentato da incubi e visioni, il capitano decide di aiutare la principessa assecondando una profezia, sostenuto dal suo vice, il gallese Edward di Cardiff, e dall’inglese Smith, che guida un manipolo di soldati scelti, i temibili Sparvieri.
A lui si aggiungono il capitano John Tyler e suo nipote Jack: i due pirati e balenieri, vecchi amici di Vince, accettano quando vengono a sapere che, per trovare il tesoro, bisognerà dare la caccia a un’immensa balena nera, sospettando che sia la stessa creatura che anni prima uccise il padre di Jack. Al loro fianco, i vichinghi di Kark e i nani di Bald, fra cui l’estroverso ma valoroso Alfred.
C’è poi Paul Dragon, ovviamente, il quale vede in Marie Anne la guida che aspettava da tempo per portare a buon fine i suoi ideali di democrazia e lotta contro le ingiustizie, e decide di porre la propria lama al servizio della principessa.
E c’è Chepi, la Fata d’Argento, una cacciatrice (trapper) nativa del Nord America che nutre un profondo odio per gli europei.
La trama si dipana fra azione, intrighi, leggende, amore e la preparazione della partenza con le fregate Black Hunter, capitanata da Vince, e Mermaid, capitanata da John.
Sul finale, assistiamo all’attacco da parte di centinaia di soldati spagnoli durante il Massacro del falò, che vede però le due ciurme vittoriose, e alla comparsa di Le Havrien, un peculiare figuro abbigliato come un moschettiere, che fa il suo ingresso in scena decapitando un imperiale e depositandone il corpo mutilato ai piedi del capitano Vince. Le fregate, una volta vinta la sanguinosa battaglia, partono per due differenti missioni: la Mermaid si dirige verso la Spagna, alla volta della rocca di Tamarit, per liberare un prigioniero spagnolo che conosce l’esatta posizione del tesoro. La Black Hunter punta invece al Golfo di Guinea, per arruolare l’ultimo membro della Fratellanza, Sir Regie, il cui aiuto sarà essenziale per sconfiggere i crudeli custodi dell’oro maledetto.
***
E ora, amici e amiche, sedetevi comodi, riempitevi un bicchiere di rum e godetevi Ascension Island: girate pagina, la storia prende vita.
Yo-oh, per la Drunk Fury!
Lugubre il soffio si spande
Rapidi volano i cappelli
La nebbia si dirama
La paura si diffonde.
Sventola il teschio
Stride il cordame
Tuonano i cannoni
Bruciano le anime.
Giunti i pirati ormai sono
Nascondete i bambini
Proteggete le donne
Celate i tesori.
È il capitano Vince
Che di arrendervi ordina:
Nessuna pietà
Nessuna clemenza
Per voi.
Figlio di Salem
Figlio del male
Terrore dei mari
Spettro dei Caraibi.
Paul D. Dramelay
corpo di mille balene… non l’ho ancora letto, ma quello che sto leggendo del primo, mi fa venir voglia di correre a comprare il secondo ancor prima di finirlo… Arrrghh!