È il primo giorno dopo le vacanze estive e Tommi non vede l’ora di tornare tra i banchi di scuola, più per stare con Valentina che per rivedere i professori. Le lezioni, infatti, lo annoiano e non lo fanno sentire coinvolto. A scuola come a casa, Tommi ha sempre la testa altrove, in qualche sogno o in posti lontani, e l’unica persona che ha il privilegio di sapere cosa gli passi per la mente è nonna Eli: davanti a un piatto di tortelli con la zucca non c’è segreto che tenga! È a lei che Tommi confessa il desiderio di trascorrere un anno da exchange student negli Stati Uniti, ma anche il timore che la lontananza deteriori il suo rapporto con Valentina: che ne sarà di loro quando sarà dall’altra parte del mondo? Però, un anno in una nuova famiglia e in un nuovo Paese è pur sempre una sfida, una spinta a crescere, e Tommi sceglie di partire per mettersi in gioco, per visitare posti mai visti e per conoscere persone provenienti da ogni parte del mondo.
CAPITOLO 1
Vale è la sua vicina di banco e spera di stare ancora vicino a lei; è il primo giorno di un nuovo anno e controlla di aver portato tutto. Ripassa a mente il contenuto dello zaino: una penna, un quaderno, il libro sulla storia del cinema americano che ha preso in biblioteca, quello di poesie d’amore di Prévert. Anche questo viene dalla biblioteca. Sa che sono libri non richiesti, eppure per lui non possono mancare. E poi un quaderno. Una penna. Già detto. Ah, dimenticava, un pacchetto di fazzoletti di carta. Niente da mangiare, come al solito, nemmeno le merendine farcite per l’intervallo. Il suo vecchio zaino è ormai completo. O meglio, poco più che vuoto.
«Sei pronto, tesoro? È ora di partire, altrimenti farai tardi!»
Lei gli mette sempre fretta e lui, per provocarla, fa il procrastinatore. Forse non è la parola esatta, ma gli piace definirsi così. Sceglie di ritardare: rimanda l’azione, anche di pochi istanti. Adesso ha bisogno di una distrazione, si ferma a contemplare la natura morta appesa alla parete.
Quando dice che si alza all’alba per finire i compiti lasciati indietro dal pomeriggio prima, quando esprime le sue incertezze su cosa fare, quando sceglie di non scegliere, nonna Eli gli risponde sempre: “Sei un procrastinatore!”.
«Tommi, dove sei?» La voce intanto non demorde. Attraversa il pianerottolo, guarda giù per le scale e poi scende di corsa: «Arrivo!».
Tommi saluta la mamma, che gli dice di stare attento. Quella frase vuol dire tante cose, tutte condensate in una raccomandazione: sta’ attento! Una frase ormai diventata meccanica, che riceve controvoglia. Intanto, lui pensa a Vale; fra poco la potrà rivedere.
Continua a leggere
«Ciao mamma, devo proprio andare» le risponde senza nascondere un certo fastidio.
Tommi si sente a casa soprattutto quando è fuori di casa, lì si sente al suo posto, noncurante verso gli ostacoli della quotidianità. È allergico alla routine, non sopporta la meccanicità e la prevedibilità dei gesti. L’espressione “così fan tutti” gli fa venire la nausea. La razionalità, almeno in questa fase, non gli appartiene. Le sue aspirazioni sono altrove, in un altro mondo. Il cinema, la poesia, tutte le sue passioni non sono tipiche della sua età. Ha sempre manifestato un totale disinteresse verso le mode. Non gli piace seguire le correnti, anzi. Quel che gli altri considerano inatteso, ovvero tutto ciò che provoca stupore perché oltrepassa le aspettative, lo incuriosisce e lo attira.
Finalmente raggiunge la fermata dell’autobus e vede Vale. Sta parlando con alcune ragazze, tutte munite di zaino e sorridenti. Appena lo vede, lascia le amiche e gli va incontro. Lo raggiunge in poche falcate ampie e leggere, con la coda di cavallo bionda che ondeggia nell’aria del mattino.
Vale ha un modo tutto suo di camminare: sfiora appena il terreno, con un sorriso solo accennato che le illumina il volto sottile. I suoi lineamenti sono semplici, il viso è simmetrico ed elegante come fosse stato disegnato da un pittore. Tutto in lei è tenue: il color miele dei capelli e il verde acqua degli occhi, le labbra carnose, ma di un rosa pallido, le guance che si arrossano un po’ quando è imbarazzata. Delicatezza. Se Tommi dovesse descriverla in una parola, userebbe proprio questa.
Lui rallenta il passo. «Eccolo il mio raggio di sole!» dice verso la compagna di banco che non considera più solo come un’amica.
«Buongiorno anche a te» risponde lei divertita, arrossendo un po’ sulle guance pallide.
«Sono al pelo anche oggi, vero?»
Vale scuote la testa. «Vai pure con calma. Il bus arriva tra cinque minuti, non lo perdiamo.»
«Peccato,» bofonchia Tommi «avevo già in mente una fuga al lago» prosegue sorridendo, come per scherzare, ma celando dei sentimenti più vivi.
«Ma dai, scemo!» risponde lei scherzosa, con una leggera spinta sul suo braccio. «Non ci credo che ti perderesti il primo giorno di scuola, proprio tu!»
«Vuol dire che mi sottovaluti, allora» Il sopracciglio di Tommi si solleva.
«Nah… Non c’entra quello. Sei troppo ligio per fare una cosa del genere. Ma d’altronde è per questo che mi piaci!» Vale lo scruta meglio con i suoi occhioni verdi. «Oggi però ti vedo un po’ affaticato, sicuro di star bene?»
«È che ho uno zaino pesantissimo. Non sapevo che materie portare» dice lui scherzando sul suo logoro zaino con soli due libri all’interno.
Tommi la guarda con interesse: è proprio bella, e gli cadono spesso gli occhi sul suo seno rotondo, avvolto dalla leggera blusa che lascia volare la fantasia dei ragazzi.
«Oggi sei più bella del solito!» le dice facendo correre su di lei il suo sguardo, innocente e fremente allo stesso tempo.
Vale abbassa gli occhi sorridendo, timida e compiaciuta insieme. «Ma dai, sono sempre la stessa.»
Lui le solleva il mento con le dita della mano, guardandola dritto negli occhi. «E invece ti dico che oggi hai un che di luminoso, di diverso.»
«Sarà l’aria frizzante del primo giorno di scuola!» risponde Vale ridendo allegra.
«Be’, su una cosa però non cambi mai: sei sempre la solita modesta…»
Vale gli fa un sorriso dolce e scherzoso. «Può darsi, o magari sei solo tu che sei accecato dall’amore!»
Con una mano la strattona verso di lui, fino a sentire i tratti del suo corpo e la abbraccia stretta, mentre con la coda dell’occhio controlla che le ragazze alla fermata li stiano osservando; è un modo per dire a tutto il mondo che lui ce l’ha, quasi, una ragazza, a cui lui probabilmente piace. Sa che non va bene fare due cose in una volta, corteggiare una ragazza e controllare di essere osservati. Nonna Eli gli dice sempre che ogni momento è prezioso, e che non deve essere mescolato con altri momenti. Solo così può durare un’eternità.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.