11 aprile 2017. Lui, l’Uomo, compie 100 anni.
Nei muscoli e nel petto di forza non gliene è rimasta molta, ma nella testa scalpitano gli anni passati, con i piedi piantati su quella terra amica e genitrice che lo ha visto crescere, poi scivolati negli anni oscuri e cruenti della guerra su scenari di fango, neve, ghiaccio e sangue. Oggi è il momento di raccontare anche l’inenarrabile e il segreto custodito. La parabola della vita di Amedeo, centenario di ferro. Dalle peripezie della sua nascita, alle imprese straordinarie, ai viaggi impossibili, l’incontro dovuto a coincidenze quasi magiche con la sua amata, in un contesto di borgata su una collina a due passi dal mare. Poi gli anni bui del fronte, della steppa gelata, della prigionia.
Una vita troppo piena e lunga per capirla tutta, ma lui ci prova, e la platea invitata per il giorno del suo centesimo compleanno ascolta assorta, incantata, tra brividi, sorrisi e lacrime.
Che siano di gioia o di dolore, decidetelo voi.
Perché ho scritto questo libro?
Un cumulo di vita così grande doveva essere raccontato. L’idea di mettere in fila la storia e i ricordi, conditi da un corollario di fatti e scenari al limite del fantastico era il giusto tributo a questo uomo vissuto cento anni. Forte, caparbio, ma anche dolce, con i suoi occhi azzurri sempre sorridenti.
Questo libro lo considero speciale perché scriverlo ha richiesto fatica e commozione per come lega realtà e fantasia. È frutto dell’ammirazione e del ricordo di Amedeo, l’uomo d’acciaio.


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