MERCOLEDÌ POMERIGGIO
Quando il dottor Francesco Manzilli uscìdalla villetta della signora Petroz, il cielo si stava rabbuiando e i tuoni iniziavano a scuotere l’aria.
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Il medico pensò che l’anziana signora affetta da un morbo di Parkinson ormai gravemente invalidante era la sua ultima visita domiciliare, per oggi aveva finito e poteva rientrare a casa. Certo se avesse potuto prescrivere la cannabis forse le contratture muscolari e i tremori della donna sarebbero diminuiti, e la sua visita sarebbe stata meno inutile, ma l’uso della sostanza per fini terapeutici era autorizzato solo per poche e ben definite malattie ed era anche piuttosto difficile da trovare in Italia. Sorrise tra sé pensando all’effetto che avrebbe fatto la notizia di un ex medico della polizia scientifica di Roma che in Valle d’Aosta curava i suoi pazienti prescrivendo e somministrando loro stupefacenti, magari importati dall’estero. Nel recente passato aveva avuto guai con i giornali e l’Ordine dei medici per molto meno.
Nonostante il cambio radicale di ambiente e tipo di lavoro, non era affatto pentito della scelta, fatta pochi anni prima, di venire a fare il medico di assistenza primaria a Saint-Germain-la-Doire, un piccolo paese sulla riva sinistra della Dora Baltea. Inoltre in quel periodo poteva godersi la regione in uno dei suoi momenti migliori, la stagione estiva, quando il clima era mite e il sole risplendeva illuminando le cime ancora innevate, separando il verde dei prati dall’azzurro del cielo. Lo pensavano anche i numerosi turisti che in quei giorni riempivano gli alberghi, le seconde casee persino i rifugi di alta quota per vivere almeno una breve esperienza in un ambiente sano, lontano dal rumore e dall’inquinamento delle grandi città. I turisti sembravano essere dappertutto, sui sentieri che salivano al Mont Niveau e verso le Alte Vie, nel piccolo centro storico di Saint-Germain, nel castello che dominava il borgo e il corso del fiume, nei boschi che circondavano i centri abitati sparsi sul fianco della montagna.
Ma oggi in giro non c’era nessuno. Si capiva che stava per scatenarsi uno di quei temporali torrenziali che in pochi minuti rendevano la valle alpina simile a un paese tropicale. Forse i turisti si erano dedicati a visitare i musei o i castelli della zona, più probabilmente erano sciamati ad acquistare cose inutili e costose nei supermercati di Aosta.
Un paio di lampi si stagliarono sullo sfondo delle nuvole nere e iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia.
crosato.alessandra (proprietario verificato)
Mi è piaciuta molto la storia. Scrittura piacevole e dialoghi divertenti.