Un puntino rosso nel blu
>all´obiettivo
Giorni rimasti
Dopo che la donna della sua vita gli dichiara il suo amore, Javier, uomo di quasi trentacinque anni, consulente finanziario di successo, ossessionato dai dettagli, sale su un treno e, senza nessuna ragione apparente, ricomincia la sua vita da capo, in un’altra città.
È per lo più disinteressato a ciò che lo circonda. Incurante del futuro, sembra invece cercare nei ricordi una rivelazione che possa ricongiungerlo a un destino a cui, però, ha già voltato le spalle.
Questo libro è una lettera alla donna che ha perso. Nasce da e per indagare un’iperbole, ma anche una forza centrifuga. Vittima di un’inettitudine che li rende incapaci di agire in modo consapevole, tutti i personaggi hanno la convinzione di poter attuare cambiamenti incisivi nella propria vita solo muovendosi in una dimensione iperbolica, come appare essere a volte quella della nostra contemporaneità. Fatalmente, tuttavia, questo tipo di azioni non fa altro che allontanarli ancora di più da quello che desiderano.
Perché ho scritto questo libro?
Ho iniziato a scrivere questo libro di getto. Cercavo di capire come l’amore, nella comunicazione oggi spesso così dolcificato, sia di natura una forza che atterrisce, un sentimento insieme meraviglioso e terribile, da affrontare a viso aperto per quello che è perché, soffocato, si ribellerebbe inghiottendoci.
La trama si sviluppa in una dimensione iperbolica e indaga il concetto di limite: lo spazio d’azione che marca il superamento di confini che, se varcati, cambiano il corso di una vita.
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