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Un viaggio da cani

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Consegna prevista Giugno 2025

“Un viaggio da cani” è una guida completa, pensata per chi desidera accogliere un cane nella propria vita, o per chi ha la fortuna di averne già uno al suo fianco.
Attraverso questo libro i lettori scopriranno l’evoluzione del cane, le sue peculiarità, il modo in cui percepisce e vive le emozioni e le varie forme di intelligenza che lo rendono così speciale.
Il libro offre approfondimenti pratici sulla convivenza con Fido: come accoglierlo in casa, come gestire la presenza di bambini o altri animali, come farlo giocare in modo utile e divertente. Particolare attenzione è dedicata all’ educazione e alla comunicazione, essenziali se si vuol creare un rapporto sano ed equilibrato e prevenire situazioni spiacevoli o pericolose.
“Un viaggio da cani” racconta storie reali di persone che, affrontando difficoltà nel rapporto con il loro cane, si sono cimentate in un percorso di crescita, conoscenza e consapevolezza, migliorando così la qualità della loro vita e quella del loro amico a 4 zampe.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo libro per condividere la mia esperienza come educatore ed istruttore cinofilo, con l’obiettivo di aiutare le persone a comprendere meglio il meraviglioso mondo dei loro amici a quattro zampe. Ho riportato nei diversi capitoli una serie di suggerimenti pratici sulla convivenza e l’educazione di Fido, e raccontato storie vere di persone che, mettendosi in gioco, sono riuscite ad entrare in sintonia con i loro amati cani e a creare così una relazione equilibrata ed armoniosa.

 

Chi pre-ordina la versione ebook avrà subito in omaggio un ebook che comprende i primi due volumi della nostra saga best seller “The Drunk Fury”.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

CAPITOLO 1

Il cane non è solo un animale domestico, ma un vero e proprio membro della famiglia per milioni di persone in tutto il mondo. Compagno fedele di donne, uomini e bambini, è una presenza costante nella nostra quotidianità.

Molti di noi sono cresciuti con le storie incantate dei film di Walt Disney, dove audaci cuccioli come quelli de “La Carica dei 101” o de “Gli Aristogatti” hanno plasmato la nostra visione del mondo animale.

Questi racconti hanno lasciato una traccia indelebile nei nostri cuori, spingendoci a immaginare il rapporto tra uomo e cane come un’amicizia  magica, nata tra le avventure e le simpatiche disavventure dei loro protagonisti.

La realtà storica, che narra di come il cane sia entrato a far parte della nostra vita, è però un po’ meno fiabesca e molto più pratica. I nostri antenati non cercavano un eroe dalla coda scodinzolante, né un confidente peloso; cercavano un aiutante, un “collaboratore” che potesse aiutarli nelle attività quotidiane. Il nostro amato “canis lupus familiaris”, il cane come lo conosciamo oggi, ha avuto origine come un efficiente spazzino. Teneva  infatti “puliti” i villaggi, consumando i resti di cibo (allontanando di conseguenza potenziali predatori e pericoli) e diventando così un essenziale alleato nella lotta per la sopravvivenza.

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Con il passare dei secoli il rapporto cane-uomo ha iniziato a sbocciare in una relazione più ricca e complessa, non più solo basata sulla necessità o sulla convenienza, ma arricchita da un affetto genuino e da un legame emotivo profondo. Quella che un tempo era una collaborazione per la sopravvivenza, è fiorita in una compagnia che ha iniziato a nutrire tanto l’anima quanto il corpo, trasformando la convivenza in un’esperienza di amore e di condivisa felicità.

Un sito archeologico in Germania, risalente a circa 14.000 anni fa, ha rivelato la presenza di un cane sepolto insieme a due umani: una chiara testimonianza della relazione speciale tra le due specie. In Siberia sono stati scoperti resti di cani sepolti con oggetti utilizzati dall’essere umano (approssimativamente attribuibili al periodo del Paleolitico superiore, circa 12.000-14.000 anni fa) il che suggerisce che anche in questa regione i cani rivestissero un ruolo importante nella vita delle persone, non solo come aiutanti nella caccia o nella guardia, ma anche come compagni di vita.

L’ evoluzione ha quindi portato i cani a diventare non solo aiutanti, ma veri e propri membri della famiglia, con un posto speciale nel cuore di ognuno di noi.

La tendenza a integrare il nostro fedele amico a quattro zampe nella vita di tutti i giorni, condividendo spazi domestici e momenti di relax, ha spinto molti “genitori” umani verso una comprensione più profonda dell’aspetto relazionale, emotivo ed educativo. L’obiettivo? Costruire un legame equilibrato e sereno, basato su un’intesa profonda e reciproca. Questo passaggio ha segnato un cambiamento profondo nella relazione fra persone e cani, attribuendo a questi ultimi non solo il ruolo di animali da compagnia, ma di veri e propri partner emotivi e psicologici.

Per apprezzare fino in fondo questo cambiamento, basta pensare a all’incremento delle razze classificate dall’ENCI nel gruppo 10, i cosiddetti cani “da compagnia”, come il Cavalier King, il Barboncino, o il Bulldog Francese. La caratteristica distintiva di questi amabili compagni è la  naturalezza nell’essere socievoli, sociali e adatti alla vita familiare, senza particolari predisposizioni al lavoro. La loro presenza nelle nostre case è un tributo al loro ruolo come fonte di gioia, conforto e, a volte, spalla più preziosa su cui piangere.

Più di un decennio passato sul campo, aiutando le persone a costruire (e a volte, ricostruire) una sana e felice relazione con il loro amico a 4 zampe, mi ha confermato un’importante verità: nonostante ci si possa innamorare a prima vista di un cucciolo (o di un adulto) in un allevamento, in un rifugio o in un canile, è fondamentale sapere che non ogni cane è adatto ad ogni famiglia.

Ciascun individuo, con le sue peculiarità fisiche e caratteriali, a seconda del tipo di razza a cui appartiene e alla sua storia personale (fatta di episodi e situazioni vissute), si adatta meglio a certi contesti familiari piuttosto che ad altri.

Ci sono cani perfetti per famiglie con bambini, altri che richiedono persone con esperienza, altri ancora vivaci ed esuberanti che necessitano di un compagno umano altrettanto attivo. Comprendere queste caratteristiche e queste necessità porta a una scelta più responsabile e consapevole, facilitando così una convivenza armoniosa, felice e duratura.

LA STORIA DI PAOLA, MAURIZIO E VICKY

Paola e Maurizio, una coppia di arzilli pensionati che ha sempre desiderato un cane che si integrasse perfettamente con la loro vita tranquilla e sociale, hanno trovato la compagna ideale in Vicky, una dolce cucciola di Cavalier King Charles Spaniel. La scelta di Vicky è stata ispirata dalla sua indole mite e dal suo carattere estremamente socievole, qualità tipiche della razza che li hanno convinti fin dal primo incontro.

Hanno intrapreso un percorso educativo presso il mio centro cinofilo, grazie al quale la piccola Vicky ha imparato rapidamente i comandi essenziali, mostrando non solo la sua intelligenza ma anche il suo desiderio di compiacere i suoi amici umani.

La piccola “cavalierina” è diventata una presenza costante e rassicurante nella vita della coppia, e la sua natura affettuosa e la sua gioia di vivere hanno portato una nuova luce nella loro casa. Uno dei momenti più teneri si viveva la sera, quando era facile trovarla accoccolata sul divano accanto a Paola mentre guardava un film o una serie tv, o leggeva un libro. La sua capacità di percepire e reagire agli stati d’animo con sensibilità ed empatia ha reso Vicky molto più di un animale domestico: è diventata un membro vero e proprio della famiglia.

Attraverso la compagnia di Vicky, la vita di Paola e Maurizio si è arricchita di momenti di gioia pura e incondizionata: hanno imparato il valore dell’empatia e della pazienza, e a migliorare la loro capacità di comunicare con Vicky ha contribuito a creare un’atmosfera domestica armoniosa e felice. Insieme hanno condiviso esperienze ed avventure, dalle semplici passeggiate nel parco alle vacanze in montagna, dove Vicky si è sempre dimostrata una compagna entusiasta e curiosa.

Le persone che si rivolgono a me generalmente rientrano in due categorie principali: c’è chi desidera migliorare la relazione con il suo cane o ha bisogno di risolvere qualche problematica comportamentale, e chi è ancora in procinto di accogliere un cane nella sua vita e cerca consigli per fare la scelta più adatta.

In quest’ultimo caso, emergono spesso due domande ricorrenti:

“Esistono razze migliori di altre?”

“Qual è il cane più intelligente?” (la risposta a quest’ultima domanda merita un capitolo a sé)

Poi c’è quella domanda che mi viene posta, dopo aver saputo che il mio compagno di vita per oltre un decennio è stato Zeus, sui Dobermann: “Ma…tu che ne hai avuto uno…è vero che a 6 anni impazziscono perché hanno il cervello più grande del cranio?”

Questo è uno dei miti più radicati e difficili da estirpare, che continua a persistere nonostante gli anni. La mia risposta, accompagnata da un sorriso amaro, è un categorico e sonoro “NO”. Il dobermann è un cane meraviglioso, dotato di una sensibilità unica e di numerosi pregi. Tuttavia, come ogni cane con un carattere forte, può presentare (sopratutto nella fase di passaggio da cucciolo ad adulto, che indicativamente va dal primo al terzo anno di età) sfide nella gestione quotidiana. Spesso l’incapacità di gestire questa fase, e quindi di non riuscire a controllare i suoi comportamenti, crea una sorta di frizione relazionale, e spinge alcuni a definire il cane “pazzo”. Da qui al fatto che lo sia davvero però, ce ne corre!

Riguardo alle prime due domande, le risposte sono più articolate.

La scelta della razza del cane può influenzare notevolmente l’esperienza e l’adattamento a diversi stili di vita e bisogni personali. Le diverse razze sono state selezionate nel corso dei secoli per scopi specifici, come la caccia, la guardiania, la guardia o la compagnia. Ciascuna razza presenta caratteristiche uniche che si adattano meglio a determinati stili di vita: ad esempio, persone attive e sportive possono trovare un compagno ideale in una razza che condivide la loro passione per l’attività fisica e l’avventura.

Razze come il Labrador, il Border Collie o il Weimaraner possono essere ottimi compagni per escursioni, jogging o giochi all’aperto.

Al contrario, chi conduce una vita più tranquilla e predilige momenti di relax a casa, può optare per una razza meno esigente in termini di esercizio.

Il Carlino o il Cavalier King Charles Spaniel  ,per esempio, dimostrano come alcuni cani si adattino bene a uno stile di vita più casalingo e meno dinamico.

Bisogna considerare anche il livello di impegno nell’educazione e nell’ istruzione della razza scelta. Alcuni soggetti sono naturalmente più docili (facili da educare) e possono essere ideali per chi è alle prime armi, mentre altre richiedono una maggiore esperienza o pazienza.

La dimensione dell’abitazione e la presenza di spazi esterni (come un giardino) sono altrettanto importanti: alcuni cani si adattano molto bene ad una vita in appartamento, altri preferiscono spazi più ampi.

Nel prossimo capitolo, esploreremo più a fondo la risposta alla seconda domanda.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Luca Piras
Nato a Torino nel settembre 1977, Luca ha trasformato la sua più grande passione in una professione: dal 2011 é infatti un educatore ed istruttore cinofilo, dedito ad aiutare le persone a costruire un rapporto felice e armonioso con i loro amici a quattro zampe. Grazie a sua moglie Maria Sole, medico psicoterapeuta, ha potuto approfondire la comprensione del linguaggio e delle dinamiche comunicative in ambito umano. In qualità di esperto cinofilo ha collaborato con importanti testate giornalistiche come La Stampa e il Corriere della Sera, ed è stato ospite di programmi televisivi su Rete 4 e GRP e di trasmissioni radiofoniche su GRP Radio e Radio Veronica One, dove ha trattato argomenti di cronaca riguardanti i cani e il loro comportamento. Amante della natura e degli animali, vive con Maria Sole, i loro splendidi bambini e i loro 5 cani ai bordi di un bosco sulle colline di Torino.
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