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Promuovere un libro in rete: 7 cose da evitare

Promuovere un libro su internet e sui social network è di vitale importanza, ma come fare? Si potrebbe discuterne a lungo. Ecco intanto 7 comportamenti che dovreste assolutamente evitare.

promuovere un libro consigli

Che vi abbia pubblicato Penguin Random House o Vostro Cugino Editore, vi troverete ben presto a parlare del vostro libro in pubblico. Perché per quanto sia strutturata la casa editrice, per quanto vi metta a disposizione un ufficio stampa, un ufficio marketing, dei dazibao e degli strilloni, presto o tardi sarete voi a parlare del vostro libro. A tu per tu con il vostro pubblico. O, meglio, con coloro che sperate che diventino a un certo punto il vostro pubblico.

Soprattutto sui social network, dove non ci sono filtri e dove il vero rischio è essere ignorati, diventare delle macchiette o, peggio, dei rompiscatole, degli stalker, dei personaggi da bloccare con garbo e tatto telematico.

Cosa fare per evitarlo? Si potrebbe discuterne a lungo.

Ecco intanto la guida che vi spiega che cosa dovete assolutamente astenervi dal fare.

 

1- Presentarvi come “Mario Rossi Scrittore” o come “Mario Rossi. Scrittore presso me stesso” o ancora “Mario Rossi prestigioso autore de La fanfaluche di nonna Giuseppa, bestseller internazionale”.

Possibilità di successo: Nessuna.

Rischio macchietta: Elevato.

 

2- Condividere compulsivamente il link alla pagina con il vostro libro sui gruppi “Scrittori e Lettori finalmente insieme”, “Lettori e Scrittori uniti nella lotta”, “Scrittori compulsivi”, “Amiamo leggere e scrivere”. I gruppi frequentati dagli scrittori non prevedono la presenza di lettori almeno quanto gli incontri di collar-and-elbow irlandesi non prevedono fanciulle sul ring. Se anche entrasse, per sbaglio, un solo lettore sarebbe assalito, sommerso e sopraffatto dagli altri scrittori. Certo, potreste pensare che tutti quegli autori o aspiranti tali, se scrivono, qualcosa dovranno pur leggere. Errore. Leggono quello che scrivono loro. E forse il vincitore dello Strega se, per combinazione astrale, ha vinto anche il Bancarella e il Nobel. Nello stesso anno. Insomma leggono, ma non il vostro libro.

Possibilità di successo: Due like.

Rischio macchietta: Relativo.

 

3- Postare sulla vostra bacheca o (molto peggio) su quella dei vostri amici il link al vostro libro. Se lo fate sulla vostra, l’algoritmo di Facebook farà sì che solo gli assidui frequentatori della bacheca lo vedranno. Se lo fate su quella di un vostro amico… vi toccherà sperare che sia molto paziente.

Possibilità di successo: Quasi nulle.

Rischio macchietta: Non indifferente.

 

4- Aggiungere su Facebook persone che incontrate per caso al lavoro, al corso di Badminton, in coda al supermercato o durante una constatazione amichevole nel parcheggio della vostra pizzeria di fiducia. Qualora – ahiloro – confermino l’amicizia, taggarli compulsivamente nei post del punto 3. Magari, per non farci mancare nulla, dopo qualche giorno ri-taggarli per chiedere “vi è piaciuto il libro?”.

Possibilità di successo: Al limite della pietà.

Rischio macchietta: Vedete voi…

 

5- Frequentare i forum, i gruppi Facebook nascosti, i ritrovi telematici degli scrittori di “lungo corso”. Qui, a differenza del punto 2, troverete autori alla terza, quarta pubblicazione. Vi accoglieranno facendovi sentire dei parvenu, tenendo allo stesso tempo a precisare che la prima regola del Fight Club è non farne menzione altrove. Attenzione, ora siete i membri eletti di un club di cospiratori. Voi siete entrati per parlare del vostro libro, ma vi trovate arruolati in una lotta impari contro i mali dell’editoria. I vostri mentori vi guideranno in un percorso verso la conoscenza, nel corso del quale, con fare saputo e atteggiamento paterno, vi spiegheranno che gli editori fanno tutti schifo. Che con la loro saga fantasy con elementi erotico-gotico-stilnovisti hanno rifiutato proposte di Einaudi, Mondadori e Feltrinelli. Per non regalare royalties alla bieca editoria. Per autopubblicarsi con la copertina disegnata dal figlioletto di terza elementare (una sensibilità artistica… tutto suo padre). Dopo due giorni di autopubblicazione millantano 1000 copie vendute, 6000 dopo un mese, 25000 dopo due mesi. Al terzo ripubblicano lo stesso libro con La Stamperia Felice Edizioni a Pagamento. Che però ha fiuto e a loro, solo a loro, ha offerto un contratto completamente free.

Possibilità di successo: Tre metri sotto terra.

Rischio macchietta: Ragionevole.

 

6- Rispolverare il vostro account twitter. Quello dove seguite 100 altri profili e dove siete a vostra volta seguiti da 6 persone, tra cui un bot vietnamita – non accedevate dai tempi di Windows Vista. E iniziare a twittare compulsivamente, magari facendo uso sconsiderato di hashtag come #cosedalettori #ticonsigliounlibro #lodevileggere #leggiloperpietàleggilo. La versione spavalda del punto 6 è taggare Saviano, la Lipperini, Fabio Fazio, Vasco Rossi e Jovanotti e chiedere, un paio di volte al giorno, “avete letto il mio libro?”.

Possibilità di successo: Harakiri.

Rischio macchietta: Seppuku.

 

7- Imbattervi in uno di quei siti che promettono, tramite email marketing, danze sciamaniche e ricette segrete di vendere migliaia di copie del vostro libro. Lo sappiamo, sono molto accattivanti e sembrano sapere il fatto loro. Li contattate e vi chiedono dai 1000 ai 2000 euro, con una previsione di vendita che, in teoria, vi farebbe tranquillamente rientrare dei costi. E anche guadagnare qualcosina. È fatta? Beh, provate a chiedere a questi signori di guadagnare non in anticipo, ma con una consistente percentuale sulle vendite generate attraverso il loro sistema. Stando ai loro calcoli di copie “vendibili”, in questo modo potrebbero recuperare molto più dei 1000/2000 euro del preventivo. Chissà perché rinunciano a tanta e tale ricchezza.

Possibilità di successo: Sembravano tanto brave persone…

Rischio macchietta: Solo allo specchio.

 

Evitare questi comportamenti magari non vi farà vendere più copie. Ma sicuramente non attirerà il biasimo dei vostri potenziali lettori. E, se vi capiterà di divorziare, non sarà per colpa del vostro libro o, almeno, non per come lo avete promosso.

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