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Come arriva un libro sugli scaffali delle librerie?

Chi decide quali libri arrivano sugli scaffali e quali no? Come fa il libraio a scegliere i libri da ordinare? Tutte le risposte (o quasi) al dubbio che attanaglia da tempo lettori e scrittori.

Come arriva un libro sugli scaffali delle librerie

Se siete assidui frequentatori delle librerie e lettori curiosi, vi sarete probabilmente chiesti quale regola del mercato faccia sì che il libro di Gianantonio Notoautore sia sugli scaffali di tutte le librerie mentre per recuperare quello di Pincopallino Esordienti avete dovuto sudare le famigerate sette camicie, girando per tutte le librerie – compresa quella del centro commerciale, dove non andate quasi mai – del circondario e oltre.

Chi decide quali libri arrivano sugli scaffali e quali no? Tranquilli, non esiste un fantomatico Ministero della Censura Libraria e tantomeno un Ente Nazionale degli Scaffali. Insomma non c’è uno spirito demiurgo, etereo, inafferrabile e anche un po’ vendicativo che riempie gli scaffali delle librerie.

Esiste invece una risposta breve a una domanda complessa: chi sceglie quali libri arrivano in libreria è sempre e solo il libraio. Le librerie sono, difatti, un esercizio privato (tanto quelle indipendenti quanto quelle di catena) e nessun editore ha la facoltà di imbustare delle copie e spedirle all’indirizzo di questa o quella libreria (per la stessa ragione per la quale vostra suocera, anche se fa un ottimo polpettone, non lo può inviare al reparto gastronomia del vicino supermercato sperando che venga esposto e venduto…).

Questa risposta porta con sé un’altra domanda: come fa il libraio a scegliere i libri da ordinare?

Andiamo per gradi. La libreria è (anche) un esercizio commerciale e il libraio deve fare i conti con i libri che, a suo modo di vedere, possono interessare i clienti/frequentatori (abituali o occasionali). Deve quindi convincersi che il libro, una volta esposto, venda.

I canali principali attraverso i quali un libraio può scegliere un libro sono tre:

1- le recensioni (giornali, blog, ecc…)

2- le richieste (e gli ordini) dei suoi avventori abituali

3- il promotore.

Se il canale 1 e 2 sono abbastanza intuitivi (e dipendono dall’ufficio stampa dell’editore e dal passaparola dei lettori), il terzo canale è generalmente ostico da spiegare ai non addetti ai lavori.

Il promotore è un agente (o una rete di agenti) che propone i libri ai librai. Per farlo illustra il potenziale di vendita del libro, basandosi su un gran numero di fattori, tra i quali la notorietà dell’autore, le sue vendite pregresse, l’interesse (reale o potenziale) del pubblico nei confronti del libro e, nel caso di Bookabook, i risultati della campagna di pre-ordini.

Quindi per far sì che il libraio creda nel libro prima deve crederci l’editore nel presentare il libro al promotore. Il promotore, a sua volta, deve scegliere di fare sua la convinzione e l’entusiasmo dell’editore quando presenterà il titolo al libraio.

Condizione necessaria perché tutto funzioni a dovere è che l’editore disponga di un ottimo distributore. E che, a sua volta, il distributore disponga di una rodata ed efficiente logistica. Perché a nessun libraio fa piacere affannarsi per ordinare un libro che poi forse non è neppure disponibile.

 

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