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Libro del mese: Il disordine non va in scena

Da maggio 2018 una nuova iniziativa: ogni trenta giorni sceglieremo per voi il “libro del mese” tra i titoli del nostro catalogo e gli dedicheremo un post sul blog. Speriamo di catturare la vostra curiosità, ma soprattutto… la vostra voglia di leggere!

MIRFET libro del mese

A essere investito per primo del titolo di libro del mese è Il disordine non va in scena, romanzo d’esordio dell’autrice italo-eritrea Mirfet Piccolo.

L’autrice

Sebbene questo sia il suo primo libro, Mirfet ha un passato – e un presente – come scrittrice di racconti, di cui dieci dal 2009 a oggi sono stati pubblicati su “Nazione Indiana”. Toscana per nascita, Mirfet, che oggi vive in Lombardia, si è laureata in Letteratura Inglese e diplomata in Creative Writing a Birkbeck (University of London). A Book Pride 2018 è stata decretata vincitrice del concorso letterario Imprese Narrative.

Il libro

Il disordine non va in scena è la storia di Tosca in una giornata straordinaria. Forse, ancora di più, Il disordine non va in scena è Tosca: il suo ritratto esteriore e interiore, l’anima, le paure e le insicurezze.
Il narratore traccia un disegno che in primo momento resta in superficie: una donna e moglie intrappolata in un matrimonio senza amore, da mesi si rifugia in un monolocale di via Senato, a Milano, nell’attesa di incontrare Giorgio, un uomo vedovo dalle molte fragilità, ma che a suo modo sembra perfetto per lei. Finalmente arriva il grande giorno, quello in cui si incontrerà con Giorgio e insieme a lui andrà a Parigi.
Tosca riempie la valigia e chiude il portone alle spalle: è il suo grande giorno, quello in cui trova il coraggio di abbandonare una vita che non è più sua e di indossare gli abiti di una nuova sé.
Tosca, però, arriva sul luogo dell’appuntamento con ore d’anticipo. Decide così di passeggiare per Milano, quasi per rivolgere un saluto alla bellissima città che per anni è stata casa sua e che s’appresta a lasciare. Il lettore la segue lungo le vie del centro e nel filo dei suoi intricati pensieri che, piano piano, cominciano a mettere a nudo il suo passato: dal suo sogno irrealizzato di fare la ballerina a una madre anaffettiva, dal padre che l’adorava, ma oggi non la riconosce più, al marito dispotico e maschilista sposato senza amore, dal desiderio di maternità agli aborti subiti. Tosca vacilla e il lettore vacilla con lei. Nelle pieghe di queste cicatrici l’unico punto fermo sembra essere Giorgio, quel suo grande amore sbocciato la notte dell’allunaggio, guardando insieme la diretta televisiva.
Il disordine non va in scena regala al lettore un climax che affonda sempre più profondamente nell’anima di una donna segnata dalla vita, ma in cui, incredibilmente, il seme dell’amore sembra essere ancora più forte di tutto il resto. Lo sarà abbastanza?

Una citazione significativa

“E davanti a quella prospettiva ormai concreta,Tosca per una manciata di secondi non aveva più saputo se scappare o rimanere, se tornare alla sua vita di sempre con Saverio o lasciarsi portare via, lasciarsi condurre da quell’uomo che lei conosceva appena. Aveva avuto paura. Ma quella paura, si era infine decisa, era certamente la conferma che ogni inizio di una cosa importante è per sua natura confuso e inafferrabile, quasi terrificante, e che non c’è niente di più naturale del disordine delle cose quando stanno nascendo.”

Vuoi scoprire cosa ne sarà di Tosca e del suo grande amore? Se sei arrivato fino in fondo all’articolo, ecco per te un coupon da 3€ per Il disordine non va in scena, in formato cartaceo o ebook: disordine

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