Devo ringraziare Fortuna per avermi fatto imbattere in un vecchio forziere.
Ero in vacanza su un’isola, una di quelle dove c’è sempre il sole, quando vidi quel piccolo baule. Lo aprii e trovai un bel po’ di lettere, una più vecchia dell’altra. Erano differenti in tutto: calligrafia, odore, lingua e materiale. Ce n’era addirittura una che mi sembrava scritta su un foglio di papiro!
Cominciai a leggerle, provando a decifrare le diverse scritture. Mi accorsi che provenivano da diverse parti del mondo e da differenti epoche.
Presi quelle sul fondo e notai che non erano state scritte da persone qualunque, assolutamente no. Erano lettere che, in un modo o nell’altro, avevano ascoltato il richiamo di Storia. Storia soffriva l’assenza di alcuni anelli che costituivano la catena dei legami dei protagonisti più celebri delle sue avventure, i tasselli che completavano i mosaici delle sue vicende.
Noi stessi ci siamo accorti più volte come degli avvenimenti o delle amicizie “non potessero finire così”.
Solo adesso scopriamo che avevamo ragione, e la sensazione di vuoto che avevamo leggendo quelle vicende sarà finalmente colmata. Le risposte sono sempre state qui, nascoste in questo scrigno!
Continuai a sfogliarle, fino a riprendere le lettere in superficie. Si notava da un miglio che erano molto più recenti: il bianco della carta non si era ancora lasciato andare al giallo delle più anziane. Lessi qualche nome che mi risultò familiare, mentre altre non sapevo proprio chi riguardassero.
La curiosità mi portò ad approfondire la lettura di quelle scritte da persone a me sconosciute. Non si trattava di personaggi famosi, ma di gente comune che sta in mezzo a noi. Magari nel forziere è finita anche una delle vostre lettere e nemmeno ve ne siete accorti.
Erano lettere di cui non necessitava Storia, ma Mondo. Mondo non ha bisogno solo dei grandi uomini, ma anche di persone che nel loro piccolo facciano cose grandi.
Decisi anch’io di scrivere qualche lettera e di raccoglierla insieme a quelle del forziere per dar vita a quest’avventura.
La maggior parte di voi non crede più alle favole, perciò non troverete storie inventate e impossibili. Leggerete solo ciò che è realmente in grado di sconvolgervi ogni giorno: la verità.
Se sognerete a occhi aperti, ogni Cappuccetto rosso vi sembrerà vera e il cacciatore di cui avrete bisogno sarà in voi stessi. Se non volete più credere alle fiabe, almeno abbiate fiducia in voi stessi.
A proposito, voi chi siete?
In ogni caso non è importante se siete dei ragazzi come me o qualcuno con qualche anno in più. Questo libro è nato anche per essere l’anello di congiunzione fra i due mondi. Gli adulti potranno così vedere come pensa un ragazzo di diciassette anni, mentre i più giovani grazie alle lettere del forziere potranno sbirciare un universo di cui pian piano faranno parte.
Infine (e soprattutto) spero che vi piacerà leggerlo, almeno quanto mi sono divertito io a comporlo.
MRM
Ehi acqua,
forse acqua è troppo generico. Infatti non ti sei nemmeno degnato di girarti: non ti facevo così permaloso.
Eppure, caro mare, abbiamo passato tanto tempo insieme. Sei stato il mio campo estivo di pallavolo, ma anche il palcoscenico delle migliori guerre di schizzi. Sei stato schiaffeggiato dalle mie bracciate per andare più lontano, più veloce, per superare quel traguardo immaginario. Da cosa scappavo? A volte volevo semplicemente superare i miei amici, per poi sbeffeggiarli dopo aver vinto la gara. Quando succedeva, ti trasformavi immediatamente in un ring dove uno cercava di affondare l’altro. Eri tu a farci capire quando era il momento di smettere, facendoci tossire e facendoti assaggiare. Quasi a ricordarci “ci sono anch’io e vi sto sorvegliando, perciò non esagerate”.
In altri casi scappavo dal caos, dalla quotidianità, da me stesso. Arrivavo abbastanza lontano da poter sentire in sottofondo solamente le canzoni dei lidi. Mi stendevo e facendo il morto, mi sentivo vivo.
Eravamo soli, io e te.
Bagnandomi le orecchie, mi sussurravi parole dolci. Innaffiavi i semi dei bei ricordi nella mia mente. Provavi a ridare vita a illusioni ormai secche. Per quanto potessero essere disidratate, me le facevi sognare rigogliose e forti. Scorrevi come su una tastiera per suonare le sinfonie che mi hanno accompagnato durante gli anni.
Fra un Mi piaci tu di Vasco e un NMRPM di Gazzelle, ti improvvisavi anche regista e proiettavi il mio film preferito: lo sguardo e il sorriso di lei che s’illuminava sfiorando il mio. Non so se esista una specie di Oscar fra voi mari, ma se così fosse, tu lo meriteresti di sicuro.
Mi doni ciò che il grigiore della città non può darmi e che non si può comprare neanche con tutto l’oro di questo mondo.
Mi regali emozioni, ti diverti con il pennarello magico a rendere colorate le mie immagini grigie. Però sta a me aggiungere al libro altre pagine vivaci, in modo che tu possa ridar vita quando saranno state scolorite dal tempo.
Quando ti agitavi all’improvviso, eri anche capace di schiaffeggiarmi e di farmi capire come stavano realmente le cose. Mi ricordavi quanto fosse importante fermarsi a pensare.
Durante l’anno, per colpa dei tanti impegni, mi sono sentito come un criceto che corre nella ruota.
Ho corso giorno dopo giorno senza sapere quale fosse la mia meta. L’unica cosa che mi dava la forza era la speranza. Quella che, una volta incominciata la sfuggente stagione il 21 giugno, sarei potuto tornare da te. Dopo un anno di sacrifici avrei risentito le tue fresche carezze sul corpo e avrei nuotato da boa a boa per trovare il mio angolo di pace.
Dopo tutto questo tempo non ho ancora capito perché ti agiti. Credo tu lo faccia per qualche motivo veramente importante, perché quando non sei nei tuoi giorni più calmi, sei in grado di fare cose mostruose. Dopo i tanti momenti magici che crei, sei capace di distruggere qualsiasi cosa, persino città intere.
Non mi sembri più tu quando perdi le staffe. Prendi a pugni la spiaggia e fra un capriccio e l’altro mandi qualche lacrima nel cielo.
Mentre combatti con chi ti ha alterato, quella lacrima si tramuta in brezza e mi viene a sussurrare che sei sempre tu e che a me ci tieni. Diventa una goccia di profumo che bagna le tue parole come se fossero una lettera. Mi apre i polmoni e spiega le ali.
Ultimamente non ti vedo molto in salute. Sei pieno di bolle e sembra anche che non curi molto il tuo aspetto: sei invaso da carte e plastiche.
Forse il “non ti curi” sarebbe più giusto sostituirlo con “non ti curano”. Questa potrebbe essere la causa della malattia che ti porta a fare i capricci.
Hai dimostrato di non essere un tipo socievole proprio con tutti. Per esempio litighi spesso con l’amico Vento. Oppure giocate ad azzannarvi come due cuccioli di leone? In ogni caso trattalo bene, perché è lui il messaggero delle tue lettere.
Mi dai così tanta voglia di scrivere, di parlare, di filosofare. Forse perché in te vedo il mio riflesso. Le tue onde proiettano la mia immagine.
In te ritrovo la mia tranquillità, ma anche il mio essere affollato. Tu di persone, io di pensieri. Anche se non so fra loro chi faccia più confusione in noi.
In te rivedo la tendenza ad agitarmi quando le cose non vanno bene, ma in quella famosa brezza c’è anche la voglia di dare il meglio proprio quando nessuno se lo aspetta.
Nel tuo tentativo di allungarti per accarezzare sempre più la sabbia, noto la mia voglia di non mollare mai nonostante tutto. Nonostante gli scogli che provano a ostacolarci. Nonostante veniamo derisi per i continui tentativi falliti. Ma che soddisfazione quando raggiungiamo i nostri obiettivi! Questo è il nostro bello, il bello di quelli che non mollano mai.
Nel tuo sorridere allegramente al sole, trovo la mia voglia di piacere a tutti e di dare alla gente qualcosa da conservare nel cuore.
Ma ti ho sgamato quando di notte piangevi perché volevi essere baciato dalla luna. Al momento ti accontentavi di essere illuminato, e fidati se ti dico che quell’amore ti ha reso uno spettacolo da guardare per ore.
L’amore è come un ascensore che va in picchiata violenta su più piani e ogni volta per noi è impossibile sapere se si è giunti a quello della gioia o della tristezza. Però una cosa è certa: una volta scesi al piano giusto, quell’ascensore ci avrà reso delle persone migliori.
Tu la notte rifletti sempre. Rifletti tutto, tutto ciò che abbia una luce. Io, invece, rifletto su tutto, anche su ciò che non è illuminato. Questa è una delle piccole differenze tra noi.
Un’altra differenza è che tu sei molto più forte di me. Riesci a mantenere tutti a galla. Io ci provo, ma non sempre ce la faccio.
Gli scienziati attribuiscono quest’aspetto alla spinta di Archimede.
Eppure non mi sembra che Archimede gliel’abbia mai data questa spinta. Solo tu sai l’enorme sforzo per non farci affondare e le persone nemmeno te lo riconoscono.
Nel mio piccolo ti riconosco di essere un grande amico. Oltre a conoscere i miei gusti musicali e cinematografici, mi dimostri la tua amicizia quando mi ospiti fra i tuoi sassi. Seduto sulla tua criniera rocciosa, mentre ti fai ammirare, partecipo con te alla stessa solitudine. Una solitudine piena di arte. Perché tu sei magnifico e se la bellezza è arte, amico mio, tu lo sei.
La bellezza chiama a sé altra bellezza. Io non dico di essere un bronzo di Riace, ma quello che mi fai esprimere e vivere è senza dubbio arte. Solo stando con te mi sento giovane e vivo appieno. È sufficiente incrociare il mio sguardo col tuo per respirare la felicità.
Non lo so spiegare nemmeno a me stesso, ma il mio corpo mi dice che se la vita va vissuta fino all’ultimo, allora va fatto da te.
Mi dai continue energie. Mi sento parte di te e la spiaggia è il mio habitat naturale. Non potrò mai fare a meno di immergere i piedi nella sabbia anche se fossi in smoking pur di entrare in contatto con te, di sentirmi parte di te. Quando sarò più anziano e vorrò ricordarmi cosa si prova a essere giovane, tornerò senza dubbio da te.
Ora, galleggiando vicino a questo tuo rosso brufolo chiamato boa, godendo dei tuoi sforzi per tenermi su e ammirandoti mentre mi suoni “Non Mi Ricordi Più il Mare”, ti sussurro che… Mi Ricordi Me.
Sempre tuo,
Luigi,
lupo di mare che ululava alle acque,
il ragazzo che viveva d’estate
Antonio Castellucci (proprietario verificato)
il riscontro della gente per questo libro é una bella sorpresa, ma leggendo l’anteprima credo che le cose più sorprendenti siano nelle pagine del libro stesso…tutto da SCOPRIRE
f.mariagrazia08
Bravissimo Luigi ho preordinato il libro e non vedo l’ora di leggerlo l’anteprima è molto interessante, hai davvero un grande talento. Complimenti!😍😘
Maria Travagliati (proprietario verificato)
Ho letto l’anteprima e mi è piaciuta tantissimo,non vedo l’ora di poter completare la lettura del libro. Complimenti Luigi!